La Farmacia del Verde

La Farmacia del Verde Soc.tà specializzata nella cura degli alberi e dei problemi generati dalle radici.
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Gli alberi ci riservono ancora una sorpresa.I microbi che vivono nella corteccia rimuovono il metano dall'atmosfera.Le s...
26/07/2024

Gli alberi ci riservono ancora una sorpresa.

I microbi che vivono nella corteccia rimuovono il metano dall'atmosfera.

Le superfici della corteccia degli alberi svolgono un ruolo importante nella rimozione del gas metano dall'atmosfera, secondo uno studio pubblicato il 24 luglio su Nature.

Mentre gli alberi sono noti da tempo per avvantaggiare il clima rimuovendo l'anidride carbonica dall'atmosfera, questa nuova ricerca rivela un sorprendente beneficio aggiuntivo per il clima. I microbi nascosti all'interno della corteccia degli alberi possono assorbire il metano, un potente gas serra, dall'atmosfera.

Un team internazionale di ricercatori guidato dall'Università di Birmingham ha dimostrato per la prima volta che i microbi che vivono nella corteccia o nel legno stesso stanno rimuovendo il metano atmosferico su una scala uguale o superiore a quella del suolo. Calcolano che questo processo appena scoperto rende gli alberi il 10% più benefici per il clima in generale di quanto si pensasse in precedenza.

Il metano è responsabile di circa il 30% del riscaldamento globale dai tempi preindustriali e le emissioni stanno attualmente aumentando più velocemente che in qualsiasi momento dall'inizio dei record negli anni '80.

Anche se la maggior parte del metano viene rimossa da processi nell'atmosfera, i terreni sono pieni di batteri che assorbono il gas e lo scompongono per l'uso come energia. Il suolo era stato pensato come l'unico utilizzatore del terrestre per il metano, ma i ricercatori ora dimostrano che gli alberi possono essere altrettanto importanti, forse di più.

Il ricercatore principale dello studio, il professor Vincent Gauci dell'Università di Birmingham, ha dichiarato: "I modi principali in cui consideriamo il contributo degli alberi all'ambiente sono attraverso l'assorbimento dell'anidride carbonica attraverso la fotosintesi e la sua conservazione come carbonio. Questi risultati, tuttavia, mostrano un nuovo straordinario modo in cui gli alberi forniscono un servizio climatico vitale.

“Il Global Methane Pledge” lanciato nel 2021 al vertice sui cambiamenti climatici COP26, mira a ridurre le emissioni di metano del 30% entro la fine del decennio. I nostri risultati suggeriscono che piantare più alberi e ridurre la deforestazione devono sicuramente essere parti importanti di qualsiasi approccio verso questo obiettivo".

Nello studio, i ricercatori hanno studiato gli alberi della foresta tropicale, temperata e boreale dell'altopiano. In particolare, hanno preso misure che abbracciano le foreste tropicali in Amazzonia e Panama; alberi a foglia larga temperati a Wytham Woods, nell'Oxfordshire, Regno Unito; e foresta di conifere boreale in Svezia.

L'assorbimento del metano è stato più forte nelle foreste tropicali, probabilmente perché i microbi prosperano nelle condizioni calde e umide che si trovano lì. In media, l'assorbimento di metano appena scoperto aggiunge circa il 10% al beneficio climatico fornito dagli alberi temperati e tropicali.

Studiando lo scambio di metano tra l'atmosfera e la corteccia dell'albero a più altezze, sono stati in grado di dimostrare che mentre a livello del suolo gli alberi emettevano una piccola quantità di metano, lungo il resto del tronco il metano viene assorbito dall'atmosfera.

Inoltre, il team ha utilizzato metodi di scansione laser per quantificare la superficie complessiva della corteccia degli alberi forestali globali, con calcoli preliminari che indicano che il contributo globale totale degli alberi è compreso tra 24,6-49,9 Tg (milioni di tonnellate) di metano. Questo colma una grande lacuna nella comprensione delle fonti e dei riassorbimenti globali di metano.

L'analisi della forma dell'albero mostra anche che se tutta la corteccia di tutti gli alberi del mondo fosse piatta, l'area sarebbe uguale alla superficie terrestre della Terra. " Le superfici legnose degli alberi aggiungono una terza dimensione al modo in cui la vita sulla Terra interagisce con l'atmosfera, e questa terza dimensione è ricca di vita e di sorprese", ha detto il coautore Yadvinder Malhi dell'Università di Oxford.

Il professor Gauci e i colleghi di Birmingham stanno ora pianificando un nuovo programma di ricerca per scoprire se la deforestazione ha portato ad un aumento delle concentrazioni atmosferiche di metano. Mirano anche a capire di più sui microbi stessi, i meccanismi utilizzati per assorbire il metano e indagheranno se questa rimozione atmosferica del metano da parte degli alberi può essere migliorata.

https://doi.org/10.1038/s41467-021-22333-7

https://mediaspace.unipd.it/media/Piante+e+batteri+contro+il+metano/1_fppg5b91

https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/metanotrofi-batteri-di-corteccia-che-abbattono-le-emissioni/

21/06/2024

Racconto di una giornata qualsiasi:

Una delle nostre squadre si appresta ad intraprendere il lavoro quotidiano, giunge in un condominio ci sono 21 Pini da trattare.

Domanda:
-Il motivo perché buchiamo i pini?

Risposta:
Per garantirgli la salvezza dal nefasto attacco della Toumeyella parvicornis….nell’attesa e nella speranza di un efficiente antagonista.
La cocciniglia tartaruga non è un problema passeggero ma un killer nefasto.

Veniamo a noi…cosa troviamo in questo condominio.
Due dei 21 Pini domestici sono stati oggetto di cercinatura del fusto.
Utile precisare che i due alberi risiedono in un’area privata chiusa; quindi si sa anche chi è il colpevole. 🤦🏻

-Parrebbe che il condominio ha incaricato un agronomo il quale ha comunicato che i pini sono in salute. 🙄

Conclusioni
-Diamo indicazione alla nostra squadra di non trattare quei due pini iniziando un’interlocuzione costruttiva con l’amministratore per fare l’unica cosa utile: denunciare nello specifico ai Carabinieri Forestali un tale danno all’inalienabile patrimonio vegetale comune.

Città tristemente famosa per essere il luogo di nascita del super criminale Pablo Emilio Escobar Gaviria e per il narcot...
10/06/2024

Città tristemente famosa per essere il luogo di nascita del super criminale Pablo Emilio Escobar Gaviria e per il narcotraffico che l’ha terribilmente segnata.
Però da alcuni anni si sta velocemente riscattando con grandiose opere di urbanizzazione ed ora parrebbe anche ai vertici di un modello di sostenibilità ambientale.

https://www.futuroprossimo.it/2024/06/temperature-giu-di-2c-in-3-anni-medellin-mostra-come-raffreddare-le-citta/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2_PMRMi5UJ1R8Nw7rgmmk3xEVM5jDUc_U42Zr0sk0XeYCQpDNF-PyOfPg_aem_AVomKuVTTdj-na5pefj2QJm5NXi3P0NgMKYz10LGia8Zmn_SbAuqYNXfotecIlzk6KY7eBN4IgitOGER9y63qUjC

Medellin ha trovato il modo di raffreddare la città: la sua soluzione di "corridoi verdi" ha ridotto temperature e inquinamento in poco tempo.

Il mio pensiero che precede il mio impegno… per gli alberi… e per la Città di Roma.
29/03/2024

Il mio pensiero che precede il mio impegno… per gli alberi… e per la Città di Roma.

con Flavia De Gregorio.

Giovedì 7 marzo 2024 presentazione del nuovo Focus 23/24LIBRO BIANCO DEL VERDEL'ACQUA, UNA RISORSAINDISPENSABILEPER LA S...
19/02/2024

Giovedì 7 marzo 2024
presentazione del nuovo Focus 23/24
LIBRO BIANCO DEL VERDE

L'ACQUA, UNA RISORSA
INDISPENSABILE
PER LA SALUTE DEL PIANETA

dalle 10.00 alle 18.00
Palazzo della Valle - Confagricoltura
Corso Vittorio Emanuele II, 101 - ROMA

Obbligatoria l’iscrizione per partecipare in presenza e da remoto. La partecipazione al Convegno/Webinar, in presenza o da remoto, prevede  il riconoscimento di CFP da parte di Ordini/Collegi professionali. 

Martedì 6 Febbraio ore 16:30Presso la Cittadella Semi di PaceLoc. Vigna del Piano, Tarquinia. Parleremo di radici degli ...
04/02/2024

Martedì 6 Febbraio ore 16:30
Presso la Cittadella Semi di Pace
Loc. Vigna del Piano, Tarquinia.

Parleremo di radici degli alberi e della convivenza possibile con le nostre strade.

LE MODERNE TECNICHE AGRONOMICHE PERMETTONO DI REALIZZARE SUPERFICI STRADALI ESENTI DAI DANNI CAUSATI DALLE RADICI...

Martedì 6 febbraio presso la onlus benefica 'Semi di pace', alle 16,30, le associazioni Assolidi, la Lestra e la stessa ...
02/02/2024

Martedì 6 febbraio presso la onlus benefica 'Semi di pace', alle 16,30, le associazioni Assolidi, la Lestra e la stessa 'Semi di pace' hanno organizzato una assemblea aperta alla cittadinanza ef all’amministrazione locale.

Sono stato invitato per relazionare sulle tecniche conservativi e di ripristino stradale.

Associazioni in campo, a Tarquinia, per fermare l'abbattimento di 65 pini ad alto fusto e in ottima salute che fiancheggiano viale Mediterraneo al Lido, donando ombra e bellezza al quartiere marittimo della cittadina etrusca, meta non solo estiva di tanti ... (ANSA)

Non iniziamo a lanciare accuse, gli alberi cadono come i cornicioni, nonostante i controlli. -10 persone all’anno muoion...
25/11/2023

Non iniziamo a lanciare accuse, gli alberi cadono come i cornicioni, nonostante i controlli.
-10 persone all’anno muoiono mediamente in Italia per schianti improvvisi di alberi.
-20 per punture di imenotteri ( vespe, calabroni, api ecc).
- 4.000 per incidenti legati alla viabilità. (Nonostante, nessuno pensa di non utilizzare più l’ autovettura o peggio ancora moto)
-Gli alberi non sono solo bellezza ed ornamento cittadino e non aggiungo altro … credo tutti sappiamo che sono indispensabili.
Si può sicuramente migliorare in qualità e frequenza dei controlli… ma fare la caccia al responsabile è la cosa più irresponsabile… inevitabilmente verrebbe abbassata l’asticella per decidere quando e se abbattere un’albero.

Vi chiedo… voi che fareste al posto di chi deve garantire l’ingarantibile !??


https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/cade-albero-roma-muore-donna_73394993-202302k.shtml

Insieme all'anziana c'era il figlio che è rimasto illeso, ma ora è in forte stato di shock

23/11/2023

Spedizione entomologica a Turks and Caicos: risultati e prospettive per il controllo biologico classico di Toumeyella parvicornis

Nella mattina di oggi 23 Novembre 2023, presso la sede del CREA di Firenze e in modalità telematica, si è svolta una importante relazione sulla Spedizione commissionata dal servizio Fitosanitario Nazionale e condotta dal CREA con i ricercatori Lucrezia Giovannini e Giuseppe Mazza dal 3 al 22 maggio 2023 alle isole Turks and Caicos, al fine di verificare la presenza di antagonisti naturali utili per il controllo biologico classico della Toumeyella parvicornis.
Il Direttore Pio Roversi ha introdotto la relazione ricordando l'importanza del patrimonio naturalistico costituito dalle pinete di Pino domestico in Italia e le drammatiche conseguenze della Toumeyella parvicornis in questi ambienti.
Ha confermato che l'endoterapia è strumento utile nell'emergenza per un numero limitato di esemplari, ma che risulta inutilizzabile nelle foreste, dove l'unica strada realisticamente percorribile è quella della ecologia applicata, attraverso l'introduzione di agenti di controllo biologico.
Una strada presa in considerazione è stata, in altre situazioni, quella del miglioramento genetico delle piante, ma è una strada non sempre percorribile. Nel caso del Pinus pinea l'ostacolo nasce dal fatto che si tratta di una specie con bassissima variabilità genetica e dunque risulta molto difficile individuare le fonti di resistenza ai patogeni.
Il ricercatore Dott. Giuseppe Mazza ha ricordato la cronologia della comparsa della cocciniglia tartaruga in zone diverse dal Nord America, nel 2005 alle Turks and Caicos e poi in Europa, ricordando le date fondamentali: 2015 Campania, 2018 Lazio, 2021 Abruzzo, Puglia e anche Francia, 2022 Toscana.
Ha illustrato le caratteristiche morfologiche e la straordinaria capacità riproduttiva di questo insetto in condizioni climatiche miti.
Le specie colpite in Italia attualmente sono il Pinus pinea, il Pinus pinaster e il Pinus nigra.
In Italia gli antagonisti naturali presenti e già individuati, come ad esempio il Metaphycus flavus e alcune coccinellidi non sono in grado di tenere sotto controllo il numero esponenziale della Toumeyella parvicornis. Questa situazione critica ha reso necessario prendere contatti con tutti i ricercatori a livello mondiale che si sono occupati dello studio della Toumeyella parvicornis.
Particolarmente importante è stata la collaborazione con il naturalista Bryan Manco che si occupa, nelle isole Turks and Caicos, della conservazione e della ricostituzione delle pinete di Pinus caribaea var. bahamensis distrutte dall'arrivo della Toumeyella; il naturalista aveva infatti potuto osservare che la cocciniglia veniva efficacemente predata da alcuni altri insetti.
La ricercatrice Dott. Lucrezia Giovannini ha, nel dettaglio, illustrato il metodo seguito per il prelievo dei campioni in loco e i risultati ottenuti.
Sono stati prelevati campioni casuali di piante, da queste sono stati prelevati campioni casuali di gruppi di aghi e sono stati prelevati tutti gli insetti presenti sulle piante campione.
Tutte le piante risultavano infestate dalla Toumeyella; si è osservato che il 50 % della cocciniglia presente sulle piante risultava predata.
Lo studio si è concentrato dunque sugli insetti presenti sulle piante per individuare i predatori e tra questi quelli più efficaci.
In particolare l'attenzione si è concentrata su due coccinellidi: la Cycloneda sanguinea e un'altra coccinella per la quale è stata molto complessa l'identificazione, trattandosi di un insetto che non era stato prima d'ora individuato alle Turks and Caicos e dunque si deduce che sia stato recentemente introdotto, sempre in modo accidentale, dagli USA e che potrebbe essere un predatore naturale anche nell'areale d'origine della Toumeyella: tale insetto è stato identificato come Thalassa montezumae.
Cerchiamo di ricordare questo nome perché Thalassa montezumae, in questo momento, rappresenta il più grande passo in avanti della ricerca.
Thalassa montezumae, anche negli esperimenti condotti in Italia, ha dimostrato di poter predare sia neanidi che adulti di Toumeyella parvicornis, con un'efficacia altissima in laboratorio; certamente occorre tenere presente che il comportamento in laboratorio è un comportamento indotto da condizioni artificiali e che dunque l'efficacia va verificata poi in ambiente naturale, ma merita di essere studiato con fiducia in quanto è un insetto oligofago (si nutre quindi di una ristretta varietà di alimenti a differenza di altre coccinellidi che si nutrono volentieri anche di molte varietà di insetti) e ha dimostrato un tasso di predazione della Toumeyella parvicornis che arriva fino all'85%.
A questo punto la ricerca continua soprattutto al fine di approfondire i possibili impatti ambientali diretti e indiretti dell'introduzione massiva di questo coccinellide in Italia.

Rivolgiamo i complimenti ai ricercatori Lucrezia Giovannini e Giuseppe Mazza per la passione, la chiarezza espositiva e la scoperta ottenuta.
Continueremo a seguire lo sviluppo della ricerca e sollecitare gli sforzi e gli investimenti in questo campo, consapevoli del fatto che l'equilibrio biologico rappresenta l'unica reale speranza per il controllo della Toumeyella parvicornis e il futuro della specie Pinus pinea in Italia.

Nella foto: Thalassa montezumae - Montezuma Lady Beetle, dal portale Bugguide della Iowa State University.

15/11/2023
Noi non li vediamo.La capacità degli alberi di superare ogni stagione… anche la più avversa della loro lunga vita  senza...
12/11/2023

Noi non li vediamo.

La capacità degli alberi di superare ogni stagione… anche la più avversa della loro lunga vita senza aver mai bisogno di nulla… ci ha restituito un’immagine distorta di un’autosufficienza illimitata.
“Erano già li quando i miei genitori mi portavano in pineta” Quante volte lo abbiamo sentito dire ! Insomma li guardiamo da sempre senza vederli, sono talmente autonomi che noi non ce ne occupiamo e soprattutto non li conosciamo.
Però ora che noi umani, con le nostre invasive abitudini, siamo diventati così negativamente impattanti, la loro autosufficienza li condanna a scomparire senza che noi facciamo l’impossibile per salvarli… semplicemente perché non li vediamo.
Foto: Silvia Ambrosio

Consolidamenti per la convivenza in sicurezza tra uomini e grandi alberi.
31/10/2023

Consolidamenti per la convivenza in sicurezza tra uomini e grandi alberi.

Pensavate ci fossimo dimenticati di voi !? 😅Corso "Alla scoperta del genere Platanus e del genere Cedrus".3-4 ottobre 20...
08/09/2023

Pensavate ci fossimo dimenticati di voi !? 😅

Corso "Alla scoperta del genere Platanus e del genere Cedrus".

3-4 ottobre 2023
14 ore di formazione teorica e pratica.
Docenti: Giovanni Morelli e Stefano Tedioli

Nella locandina tutte le informazioni necessarie per le iscrizioni.

08/08/2023

LA SOPRAVVIVENZA DEGLI ALBERI NON È SOLO QUESTIONE DI ACQUA. CI DIMENTICHIAMO TROPPO SPESSO DEGLI EFFETTI DELLA TEMPERATURA DEL SUOLO SULLA CRESCITA RADICALE (Roma, Piazza Sempione metà luglio-fine luglio, ovvero cronaca di una morte annunciata in circa 7-10 giorni)

La temperatura del suolo ha un impatto significativo sulla crescita e sulla vitalità dell'apparato radicale delle piante. È uno dei fattori chiave che determinano il tasso e la direzione di crescita delle radici, influenzando così la capacità di una pianta di assorbire acqua e nutrienti (Pregitzer et al., 2000).
Le radici iniziano a essere attive generalmente a temperature superiori a 5°C, con un intervallo ottimale che varia tra le specie. Ad esempio, la maggior parte preferisce temperature del suolo tra 15 e 25°C per la massima crescita radicale (Pregitzer et al., 2000), intervallo che, ovviamente, può variare in funzione della specie.
Oltre la temperatura ottimale, la crescita delle radici inizia a rallentare. In genere, la crescita delle radici inizia a rallentare notevolmente a temperature del suolo superiori a 30°C, e molte piante presentano una crescita radicale minima o nulla a temperature del suolo superiori a 35°C (Al-Karaki, 1998).
La temperatura del suolo può influire sulla crescita delle radici anche attraverso i suoi effetti sul contenuto d'acqua del suolo. Le temperature elevate del suolo possono aumentare l'evaporazione, riducendo il contenuto di acqua disponibile per le radici e limitando così la crescita radicale (Yin et al., 1995).
Temperature estreme possono causare danni alle cellule radicali che possono diventare irreparabili. È stato dimostrato che temperature superiori a 40°C possono causare la morte delle cellule radicali in molte specie di piante (Barlow et al., 1980). Questo è dovuto a una serie di cambiamenti a livello cellulare, tra cui la denaturazione delle proteine, l'alterazione della struttura delle membrane cellulari e il danno del DNA (Larkindale et al., 2005). Danni che aumentano progressivamente all’aumentare della temperatura che in contenitori di colore nero esposti al pieno solo durante tutto il giorno, può superare i 50 gradi.
In sintesi, la temperatura del suolo svolge un ruolo chiave nella crescita radicale delle piante. Una migliore comprensione delle risposte delle piante alle temperature del suolo può aiutare a sviluppare strategie di gestione per ottimizzare la crescita delle piante in condizioni variabili.
E non basta irrigare tutti i giorni (anche se venisse fatto). L’effetto raffrescante e idratante dura pochissime ore, dopodiché le condizioni tornano a essere esiziali per le radici e le piante muoiono.
Non ho scritto niente di particolarmente nuovo, né di scientificamente elevato. Sono le basi dell’agronomia e dell'arboricoltura apparentemente sconosciute a chi ci amministra che sembra preferire perniciosi interventi spot, anziché curare seriamente il verde esistente e pianificare realmente i futuri impianti avendo ben chiaro che è inutile piantare senza curare.

Riferimenti bibliografici:

Pregitzer KS, Laskowski MJ, Burton AJ, Lessard VC, Zak DR. (2000). Variation in sugar maple root respiration with root diameter and soil depth. Tree physiology, 20(10), 665-670.

Al-Karaki GN. (1998). Benefit, cost and water-use efficiency of arbuscular mycorrhizal durum wheat grown under drought stress. Mycorrhiza, 8(1), 41-45.

Yin X, McClure MA, Tyler BM, Edmonds J, Heckman DS. (1995). Field evidence for the potential of Rhizobium rhizogenes as a biological control agent for witchweed (Striga asiatica). W**d science, 43(5), 655-662.

Barlow PW, Brain P, Parker JS. (1980). Temperature and plant growth. In Advances in botanical research (Vol. 8, pp. 65-105). Academic Press.

Larkindale J, Knight MR. (2002). Protection against heat stress-induced oxidative damage in Arabidopsis involves calcium, abscisic acid, ethylene, and salicylic acid. Plant physiology, 128(2), 682-695.

02/08/2023

Intervengono l’arboricoltore Marco Belli e Flavia De Gregorio di "Azione". 01-08-23

La strage di Saxa Rubra.                        Dopo che nel 2021 i cittadini pagando di tasca loro avevano curato e sal...
18/06/2023

La strage di Saxa Rubra. Dopo che nel 2021 i cittadini pagando di tasca loro avevano curato e salvato 530 Pini domestici. Appalti di potatura decisi a tavolino sulla mappa di Roma e non necessari, peraltro affidati e non controllati o come spesso capita spronati a “fare una bella pulizia dell’albero” I decisori ed i controllori si rendono conto del danno ecosistemico procurato !? Se lo hanno fatto per la tanto citata “messa in sicurezza” oggi hanno solo aumentato il rischio.

31/05/2023

Indirizzo

Via Colle Barco, 81
Zagarolo
00039

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
14:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 13:00
14:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
14:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 13:00
14:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 13:00
14:00 - 18:00

Telefono

+39069576087

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