16/05/2021
Oggi prendiamo in giro noi stessi in primis e il mondo degli estremisti del vino naturale perché ridere fa bene ed essere auto-ironici pure. Ringraziamo Intravino ’articolo 😅
I 10 ESTREMISTI DEL VINO NATURALE
1 -La tribù dei Piedi Scalzi
Al freddo delle notti d’inverno, i caminetti delle case di campagna accesi, si favoleggia sulla presenza di una creatura mitica e enigmatica. Un umanoide enorme tipo Bigfoot, in salopette di jeans, che vaga tra le valli di Volpedo e Monleale a piedi scalzi.
La leggenda narra che nelle loroestremità si celi tutto ciò che serve per far partire le fermentazioni delle uve e per questo camminano a piedi nudi, per catturare questa essenza direttamente dalla natura e trasferirla poi alla pigiatura pedante dei mosti. Altra ipotesi sostiene invece che tutto nasca da una interpretazione estremamente letterale dell’espressione pied de cuve. Naturale allo stato brado.
2 – Il Terroirista
Uno degli spauracchi del corsista Ais e affini. Fiumi di parole, studi disperati e notti insonni prima degli esami, tutto solo per poter afferrare l’essenza di questa entità superiore mistica e spirituale: il Terroir! Questa felice espressione è però mutata col tempo fino a diventare una frangia dissidente e estremistica che si è staccata su posizioni radicali e ha fondato l’impero del male: I terroiristi!
La deriva estremistica basa le sue fondamenta secondo una evidente vicinanza etimologica di terroir col verbo terrere, ovvero spaventare, terrorizzare. Loro hanno radicalizzato il confronto, mangiano alla mensa degli arditi e fremono per il solo combattere per la libertà e la verità. Il loro motto è: Terrore e territorio.
3 – L’Ancestrale
Quello che c’era prima era sempre meglio, è questo il dogma dei passatisti del vino. Per loro il tempo in avanti è pervertimento, degradazione e corruzione. Questa ossessione per il passato li porta a vivere in un perenne stato di disagio, una distorsione cognitiva che li rende inadatti alla moderna vita e quasi comici a volte. Ricordano il bell’Elton John con quei vestiti strepitosi e esagerati, che indossati negli anni 70 lo rendevano un figo pazzesco ma che messi ancora oggi, lo fanno sembrare solo un signore attempato con indosso la carta da parati e il lampadario di Murano dalla camera di pora nonna. Più retrò che vintage.
4 – L’Esule politico
La politica non esiste più e i nuovi Che Guevara e Pasolini sono ahinoi il Fedez e il Dibba. Una pletora di professionisti della disobbedienza, della polemica politica e dell’antagonismo militante si è ritrovata praticamente senza campo di azione né pane da mangiare ma nella querelle vino naturale vs vino convenzionale hanno fiutato sangue, vendetta e una nuova ragione di vita. Natural Born Polemichers.
5 – Il Nicchio
Un campione della sindrome dello scissionista, un nerd seriale e sistemico dello scisma e della dissociazione. La nicchia è la sua coperta di Linus e la sua dipendenza affettiva. Fosse per lui, vivrebbe rinchiuso in un confortevole cornoletame. Non ha ancora trovato il coraggio di scindersi da se stesso, ma è solo questione di tempo. Via dalla pazza folla.
6 – Il Mistico
Taoismo, Induismo, Buddismo, Shintoismo il tutto shakerato e condito con un pizzico di antroposofia e una spolverata di esoterismo. Corna di bue, forze cosmiche e pozioni magiche druidiche sono il suo pane quotidiano e i suoi ferri del mestiere. L’ebbrezza mistica e la liberazione dei sensi la raggiunge vendemmiando n**o tra i filari in una notte di luna piena e le p***e anche. Battiato scansate proprio. L’uomo che sussurrava alle viti.
7 – Il Porthosiano
Il vino naturale è grande e Sandro Sangiorgi è il suo profeta – citando un altro grande ortodosso dell’antagonismo italico. Ok, il Vino Naturale in Italia è cosa sua, ma di Sandro ce n’è uno, e tutti gli altri…
Si sono riprodotti sulla via della gioia ma annacquando il pensiero del vate come mia nonna col bicchiere di vino quotidiano. Sono più maestri dell’aperitivo in trincea o della sacra disciplina olimpica del lancio della polemica nel salotto buono che della resistenza combattuta a colpi di volatile. Lotta dura senza paura.
8 – Il Fillossero
Il vino naturale vende e per salire sul carro del vincitore si spinge e si sgomita come nella metro all’ora di punta. Quando i soldi iniziano a girare i fitofagi iniziano a banchettare. Più che afidi, avidi.
9 – Il Volatile
La volatile è come il mare dice il brutale maestro catalano Laureano Serres da Montagut. Con questa augellica metafora pensa alla volatile dei suoi vini paragonandola al bellissimo mare mediterraneo che scalda e rinfresca le sue vigne vicino Tarragona. Alcuni di noi in quei bicchieri invece ci sentono più la fogna di Calcutta, ma sono punti di vista…anche a me piace l’odore dei miei calzini a volte. Cadaveri e papere.
10 – Il Bibitaro
Un genio del male e del marketing avanguardista, capace di vendere aranciate e bibite colorate a più di 15€ a bottiglia. I bottiglioni colorati, in realtà, contengono perlopiù risciacquature di vasche inacidite dalla scarsa igiene, ma vuoi mettere quanto fa figo il tappo a corona? Sullo scaffale si riconoscono facilmente perché tutti i vini di questa tipologia hanno una caratteristica comune che li smaschera: le etichette le hanno scarabocchiate i figli. L’aranciata esagerata.