USB Piemonte

USB Piemonte USB è il sindacato del conflitto, finalizzato all'acquisizione di nuovi diritti e nuove tutele per i Lavoratori.

USB ha una struttura confederale che comprende il Lavoro Pubblico, il Lavoro Privato, AS.I.A., USB Pensionati e S.L.A.N.G.

26/03/2025

📣PRESIDIO SEDE GRUPPO ABELE - COOPERATIVA ARCOBALENO

⛔La cooperativa dei "buoni" mostra la sua vera faccia: licenziamenti per uno stato su whatsapp, contestazioni disciplinari continue fino alla sospensione dal lavoro per i delegati sindacali USB che rivendicano l'applicazione del corretto CCNL, denunciando il meccanismo marcio degli appalti e delle esternalizzazioni.

Tanta la solidarietà calorosa e la partecipazione incazzata dei colleghi, dei lavoratori di Torino e del Piemonte, dei solidali, fino alle lavoratrici in appalto nel confezionamento Ferrero di Alba che continuano a portare avanti la stessa lotta dei lavoratori Arcobaleno: contro lo sfruttamento, gli appalti e la contrattazione al ribasso dei sindacati concertativi, utile solo a costruire gabbie salariali per il profitto dei padroni.

⛓️‍💥Uniti nella lotta, perché chi tocca uno di noi tocca tutti!
REINTEGRO SUBITO!

̀

26/03/2025

📣PRESIDIO SEDE GRUPPO ABELE - COOPERATIVA ARCOBALENO

Il licenziamento di Marco è la diretta conseguenza delle esternalizzazioni dei servizi pubblici. Non si tutela più il lavoro, lo si appalta per sottopagarlo e precarizzarlo.

26/03/2025

📣PRESIDIO SEDE GRUPPO ABELE - COOPERATIVA ARCOBALENO

La cooperativa Arcobaleno ha smesso di essere uno strumento sociale per fare impresa con gli appalti, agendo come qualsiasi azienda privata, interessata al profitto e licenziando chi lotta per i diritti.

⛔Un comportamento inaccettabile, reso possibile dalle scelte del Comune di Torino che con le esternalizzazioni dei servizi pubblici condanna i lavoratori alla precarietà, al ricatto e allo sfruttamento.

❗Noi non resteremo in silenzio: continueremo a lottare fino a che Marco non sarà reintegrato!

GIUSTIZIA PER MARCO: REINTEGRO SUBITO!Ieri in tante e tanti abbiamo preso parte al presidio sotto la sede del Gr. Abele ...
26/03/2025

GIUSTIZIA PER MARCO: REINTEGRO SUBITO!

Ieri in tante e tanti abbiamo preso parte al presidio sotto la sede del Gr. Abele in solidarietà con Marco, delegato e dirigente sindacale USB, licenziato dalla cooperativa Arcobaleno dopo 16 anni di lavoro, per una storia su whatsapp.

Una scusa bella e buona che nasconde in realtà la volontà della cooperativa di eliminare chiunque si organizzi ed osi alzare la testa per rivendicare salari dignitosi e sicurezza sul lavoro.

Il licenziamento del nostro delegato è la conseguenza diretta delle politiche di precarizzazione ed esternalizzazione dei servizi pubblici, che tra appalti e subappalti, puntano a ridurre diritti e servizi, per aumentare i profitti sulle spalle di chi lavora.

Il partecipato presidio di ieri ha dimostrato come la solidarietà sia un'arma potente contro chi vorrebbe ridurre al silenzio chi rivendica i propri diritti ed ha mandato un messaggio chiaro: Marco non è solo e chi tocca uno di noi tocca tutti!

La lotta continua, non ci fermeremo fino a che Marco non verrà reintegrato!

30 ANNI DI LAVORO SOTTOPAGATO: USCIRE DALLA GIUNGLA DEGLI APPALTI ⛓️‍💥🗓️VENERDÌ 28 MARZO • H 13.00 PRESIDIO ALLO STABILI...
22/03/2025

30 ANNI DI LAVORO SOTTOPAGATO: USCIRE DALLA GIUNGLA DEGLI APPALTI ⛓️‍💥

🗓️VENERDÌ 28 MARZO • H 13.00
PRESIDIO ALLO STABILIMENTO FERRERO (ALBA)

È trascorso un anno da quando USB ha aperto la vertenza per richiedere l'applicazione di condizioni salariali dignitose alle lavoratrici e ai lavoratori che operano negli appalti del confezionamento della Ferrero.

La cooperativa Proteco si chiude a riccio in difesa di quella gabbia salariale costruita in decenni di accordi sindacali a ribasso.

🚩Ma una crepa ormai si è aperta nel ricco territorio albese: USB condurrà questa battaglia ad oltranza insieme agli sfruttati di questo sistema, per uscire dalla gabbia della povertà salariale e dalla giungla degli appalti.

GIUSTIZIA PER MARCO!📢PRESIDIO FRONTE SEDE GRUPPO ABELE- ARCOBALENO🗓️25 MARZO - H.16.00 - C.SO TRAPANI 95/AIl delegato e ...
19/03/2025

GIUSTIZIA PER MARCO!

📢PRESIDIO FRONTE SEDE GRUPPO ABELE- ARCOBALENO

🗓️25 MARZO - H.16.00 - C.SO TRAPANI 95/A

Il delegato e funzionario sindacale Marco Avataneo ha lavorato per 16 anni per la Cooperativa Sociale
Arcobaleno nell’appalto della raccolta differenziata della carta nel Comune di Torino. È stato licenziato a
causa di una frase sfuggita a commento di una fotografia, pubblicata nel suo profilo Whatsapp, dopo che
la sua attività sindacale aveva già portato a numerosi provvedimenti disciplinari.

Arcobaleno è nata nell’alveo del solidarismo sociale ed è parte del Consorzio Lavoro del Gruppo Abele
che ha tra le proprie finalità la lotta contro le ingiustizie sociali. La missione sociale della cooperativa è
orientata alla solidarietà e al mutualismo, operando nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

Arcobaleno non è si è fatta però scrupoli a licenziare un suo socio lavoratore con un atto che ha tutta l’aria
di una ritorsione a seguito delle rivendicazioni sindacali portate avanti da Marco e dal suo collega
Giancarlo, per chiedere retribuzioni dignitose e maggiori attenzioni alle questioni di sicurezza sul lavoro.

Contro questa ingiustizia saremo in presidio sotto la sede legale di Arcobaleno, sita negli stessi uffici del
Gruppo Abele, in Corso Trapani 95/A a Torino, martedì 25 marzo, alle ore 16, per chiedere l’immediata
reintegra di Marco e il ritiro di un atto pesante e ritorsivo , del tutto contrario a qualsiasi spirito
solidaristico sociale.

Licenziato RSA e dirigente USB: atto ritorsivo che non fermerà la vertenza contro la povertà salariale!
14/03/2025

Licenziato RSA e dirigente USB: atto ritorsivo che non fermerà la vertenza contro la povertà salariale!

La Cooperativa Arcobaleno, che gestisce la raccolta differenziata della carta nel Comune di Torino, ha licenziato il nostro delegato e dirigente sindacale Marco Avataneo. Questo atto di ritorsione giunge al culmine di un crescente clima di tensione, …

🔺Presentazione del libro IN DIFESA DEI CONTADINI🔺🗓️Venerdì 4 aprile - ore 20.30 - Circolo OST Barriera  , via Pietracqua...
10/03/2025

🔺Presentazione del libro IN DIFESA DEI CONTADINI🔺

🗓️Venerdì 4 aprile - ore 20.30 - Circolo OST Barriera , via Pietracqua 9

Dove sono finiti i contadini? Chi produce, e come, il cibo che mettiamo in tavola? Quali sono le condizioni economiche e i diritti di chi lavora nei campi? Chi sta affrontando la crisi climatica agricola?

Questo libro difende le ragioni dei contadini e di chi, nei campi, rispetta i diritti della natura e di chi lavora. Di fronte alle derive tecnologiche e mercantili imposte dall’agroindustria e dalle sue lobby, è fondamentale ritornare alla materialità della terra e a chi la lavora. Un appello a lottare per un futuro diverso, difendendo oggi il diritto al cibo, i mercati contadini e la sovranità alimentare.

📍Ne parliamo con l'autore Antonio Onorati, l' ARI Associazione Rurale Italiana, Ecoresistenze per Cambiare Rotta e l'Unione Sindacale di Base Piemonte.

🍉Durante l'iniziativa sarà inoltre possibile acquistare i prodotti della campagna Farmer for Farmer per sostenere i contadini palestinesi.

Le lavoratrici in appalto Ferrero in sciopero sotto al comune di Alba, nella giornata internazionale della donna, per ri...
08/03/2025

Le lavoratrici in appalto Ferrero in sciopero sotto al comune di Alba, nella giornata internazionale della donna, per rivendicare salario, diritti e dignità.

La lotta continua!

📣8 MARZO SCIOPERO GENERALE 🗓️ALBA - P.ZZA RISORGIMENTO - H.15.30 Anche le lavoratrici degli appalti Ferrero aderiscono a...
06/03/2025

📣8 MARZO SCIOPERO GENERALE

🗓️ALBA - P.ZZA RISORGIMENTO - H.15.30

Anche le lavoratrici degli appalti Ferrero aderiscono allo sciopero generale e saranno presenti alla manifestazione ad Alba in P.zza Risorgimento alle ore 15.30.

5 aprile in piazza per il salario contro il riarmo
04/03/2025

5 aprile in piazza per il salario contro il riarmo

5 aprile in piazza contro il riarmo, per il salario

Per l’Unione Europea, il governo Meloni e la stessa opposizione parlamentare l’aumento delle spese militari sembra essere un punto fuori discussione. Ieri la Von der Leyen è stata esplicita come mai e tra pochi giorni presenterà un Piano per il riarmo a scala continentale. Le premesse del resto erano già tutte dentro il Rapporto sulla competitività del sistema industriale europeo presentato diversi mesi fa da Mario Draghi. E il Libro Verde del Ministro Urso sul rilancio della politica industriale italiana, al di là di una maggiore accentuazione retorica sugli interessi nazionali, è stato scritto con la stessa impostazione di fondo. Infine, già nella Legge di Bilancio varata lo scorso dicembre, c’era un evidente spostamento di risorse nel settore della Difesa, che USB aveva puntualmente denunciato in occasione del confronto con le parti sociali organizzato a Palazzo Chigi.

Le contraddizioni con il nuovo inquilino della Casa Bianca, l’arrivo dei dazi e la crisi industriale sempre più pesante costituiscono le ragioni di questa ulteriore clamorosa accelerazione che incontra anche il plauso del Pd e di Cgil, Cisl e Uil, che su questo punto hanno rapidamente ritrovato l’unità.

Il collante ideologico di questo disastro è la guerra in Ucraina e la necessità di continuare a sostenere il regime di Zelensky, ora che Trump rimette in discussione il suo appoggio militare ed economico a Kiev. Il raggiungimento della pace in Ucraina viene visto come una sciagura dai governi della UE e il riarmo viene giustificato dalla necessità di sostenere Zelensky ma anche di dotare la UE di una capacità di difesa che senza l’alleato americano risulterebbe fortemente indebolita.

Dietro queste ragioni politiche, che in Italia ed anche in altri paesi europei non hanno mai trovato un largo consenso, c’è poi una ragione più strettamente economica che qualche giorno fa è comparsa sui quotidiani nostrani come “piano segreto” del governo Meloni di conversione di parte dell’industria dell’automotive al settore militare. La crisi del settore automobilistico tedesco sta avendo forti ripercussioni sulla componentistica nostrana, fortemente dipendente dall’industria di Berlino, e l’idea del governo Meloni sarebbe quella di favorirne lo spostamento sul settore bellico per andare incontro all’analogo processo in corso nell’economia tedesca, dove sono stati investiti più di 100 miliardi nell’industria della guerra.

Lo spostamento di risorse sul settore militare, insomma, rappresenta la soluzione che la UE ha individuato per affrontare la crisi industriale. Da qui la scelta di svincolare il bilancio della difesa dai rigidi parametri di controllo del deficit pubblico e le proposte che circolano di creare una Banca ad hoc per gli investimenti nel settore bellico. A condire i ragionamenti anche l’idea che le nuove tecnologie, che rappresentano uno dei terreni dove più forte è la concorrenza mondiale, avrebbero una ricaduta immediata negli armamenti, per poi in seguito poter essere utilizzate anche nei settori civili.

Sono mesi che USB denuncia il passaggio all’economia di guerra come un processo involutivo per tutta la nostra società e non a caso sono almeno due anni che sosteniamo la parola d’ordine “Abbassate le armi alzate i salari” come sintesi efficace del nesso sempre più stretto tra difficoltà economiche vissute da milioni di lavoratori e spesa militare sempre più spropositata.

Ora assistiamo ad un vero e proprio salto di qualità. Il tema della sicurezza nazionale sta diventando il leitmotiv della propaganda di governo, utilizzato ad ogni piè sospinto: è sicurezza nazionale l’investimento nel settore militare, è sicurezza nazionale il ritorno al nucleare per l’approvvigionamento energetico, è sicurezza nazionale l’espulsione di cittadini stranieri dal nostro territorio, la repressione del conflitto sociale, la diffusione delle informazioni e via dicendo. Perché il riarmo non è solo un ingente spostamento di risorse verso l’industria bellica e l’acquisto di nuovi armamenti ma anche un’intossicazione militarista della vita del paese. Ed ha sempre corrisposto ad una drastica riduzione delle libertà.

L’aumento delle tariffe di gas, luce e trasporti, il deperimento del servizio sanitario pubblico e la caduta del potere d’acquisto dei nostri salari e delle nostre pensioni sono l’altra faccia della scelta militarista del governo e della UE. Difendere le nostre condizioni di vita è direttamente intrecciato con la necessità che il paese imbocchi un’altra strada, rompa con le scelte di guerra della UE e orienti la politica economica e industriale al rilancio del mercato interno, dando priorità alle esigenze di sviluppo di tutto il sistema dei servizi e delle infrastrutture, della cura del territorio, rilancio il sistema abitativo popolare e intervenendo per ridurre le forti disparità regionali.

È grave l’atteggiamento dei sindacati concertativi che invece di cogliere la svolta guerrafondaia della UE decidono di manifestare a sostegno del riarmo e della prosecuzione della guerra.

Il 5 aprile l’USB sarà in piazza ponendo al centro il tema dei rinnovi contrattuali e del No alle spese militari. Il movimento dei lavoratori non è stato mai a sostegno della guerra ed è inaccettabile che si calpesti impunemente la lunga tradizione antimilitarista del movimento operaio e sindacale italiano.

È tempo che tra i lavoratori e le lavoratrici e in tutto il Paese si apra una discussione sulle scelte che stiamo imboccando e che stanno trascinando l’Italia dentro un incubo senza futuro.

Giornata nazionale dei lavoratori migranti pienamente riuscita: presidi in 15 città, presto nuove mobilitazioni per i di...
28/02/2025

Giornata nazionale dei lavoratori migranti pienamente riuscita: presidi in 15 città, presto nuove mobilitazioni per i diritti.

Non possiamo più aspettare!

Riuscita la mobilitazione nazionale per i diritti dei lavoratori migranti: in 15 città rappresentanti di lavoratori migranti, delegati sindacali di USB, esponenti di associazioni ed organizzazioni politiche hanno manifestato richiedendo la regolarizz…

Oggi in Piemonte nella giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori immigrati presidi a Novara e a Torino sotto le...
27/02/2025

Oggi in Piemonte nella giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori immigrati presidi a Novara e a Torino sotto le Prefetture.

📣Regolarizzazione per tutte e tutti, permesso di soggiorno subito!

🔴Contratto integrativo Ikea: la posizione di USB🔴
25/02/2025

🔴Contratto integrativo Ikea: la posizione di USB🔴

Cgil-Cisl-Uil si sono purtroppo resi protagonisti, negli ultimi decenni, della sottoscrizione di una sequela di contratti nazionali, contratti integrativi e accordi interconfederali i cui contenuti hanno sostanzialmente inchiodato i salari dei lavora…

PERMESSO DI SOGGIORNO SUBITO!Giovedì 27 febbraio giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici ...
24/02/2025

PERMESSO DI SOGGIORNO SUBITO!

Giovedì 27 febbraio giornata di mobilitazione nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici immigrate davanti alle Prefetture.

Novara - h.10.00
Torino - h.16.00

Nell'ultimo mese, diverse realtà politiche, associazioni di quartiere e cittadini, si sono mobilitati contro il razzismo istituzionale della Questura di Torino, che ha costretto nei mesi scorsi a decine e decine di persone migranti a passare le notti al freddo e sotto la pioggia davanti l'Ufficio Immigrazione di Corso Verona, in attesa del proprio turno per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno.

Come ben sappiamo, questa situazione disumana non è nata con il nuovo anno, ma è una situazione duratura che riguarda diverse città d'Italia -il mese scorso un migrante è morto per il freddo davanti alla questura di Roma, mentre era in fila per i documenti- salita recentemente agli onori della cronaca per l'aggravarsi della situazione a causa delle basse temperature, ma soprattutto grazie ai tanti e tante solidali che hanno portato solidarietà concreta alle persone in coda, denunciando questa barbarie.

Questo percorso a ostacoli imposto alle persone migranti, fatto di cavilli burocratici e lungaggini, non è un semplice malfunzionamento, ma deriva da una precisa volontà politica -portata avanti da governi di destra e sinistra (vedasi decreti Minniti)- che punta a togliere diritti alle persone migranti, rendendole sempre più sfruttabili e ricattabili.

Inoltre, al giorno d'oggi, nel contesto della crisi socio-economica occidentale ed europea, la marginalizzazione delle persone migranti va di pari passo con la necessità, da parte del governo, di trovare un capro espiatorio ed alimentare la guerra tra poveri, per sviare l'attenzione dalle sue politiche di macelleria sociale.

Di fronte a questa situazione la questura di Torino ha messo in campo delle soluzioni tampone, volte a far calmare le acque momentaneamente, allontanando la stampa e i solidali.
La questura, infatti, ha implementato un sistema di prenotazioni online volto a sostituire molte funzioni che competevano all'ufficio di Corso Verona, di fatto eliminando le code lì davanti (ma non davanti all'ufficio di Via Doré).

Tutto questo non si sarebbe mai potuto ottenere senza la mobilitazione di tante e tanti che nell'ultimo mese hanno tenuto alta l'attenzione e fatto pressione sulle istituzioni competenti.

Tuttavia, non possiamo ancora permetterci di abbassare la guardia. Infatti, stanno già emergendo diverse criticità rispetto al nuovo sistema di prenotazioni online, dato che per accedervi è necessario avere una residenza e non c'è un'informazione chiara rispetto ai documenti da fornire.

Inoltre, è chiaro come nonostante le contromisure adottate dalla Questura il problema sistemico permanga.

È necessario continuare a mobilitarsi contro il razzismo sistemico che parte dal quadro legislativo nazionale fino ad arrivare all'ufficio di Corso Verona.

Per questo giovedì 27 alle h.16:00 saremo in presidio sotto la Prefettura di Torino, oltre che sotto quella di Novara alle ore 10.00, per portare le nostre rivendicazioni alle istituzioni, affinché si assumano le loro responsabilità in questa barbarie.

Chiediamo misure strutturali:

-regolarizzazione e permesso di soggiorno per tutti i lavoratori e le lavoratrici migranti

- Apertura di altri Uffici Immigrazione a Torino e nella cintura;

- Semplificazione della burocrazia attraverso un sistema di prenotazioni online disponibile in tutte le lingue, indicando ufficialmente il funzionamento della procedura e la documentazione richiesta;

- Adeguamento delle strutture per la ricezione della popolazione in attesa, con un intervento urgente dello Stato che eviti, come avvenuto finora, che chi è in coda debba dormire per giorni per strada, senza uno spazio coperto e al caldo.

Regolarizzazione subito: non possiamo più aspettare!

📣COOP ARCOBALENO E QUESTIONE CONTRATTUALE:USB RICEVUTA IN AUDIZIONE DAL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINOVenerdì 7 febbraio u...
09/02/2025

📣COOP ARCOBALENO E QUESTIONE CONTRATTUALE:
USB RICEVUTA IN AUDIZIONE DAL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO

Venerdì 7 febbraio una delegazione USB è stata invitata, dopo nostra richiesta, dal Consiglio Comunale di Torino, per essere ascoltata sulla questione della vertenza per richiedere l'applicazione di condizioni economiche non inferiori a quelle previste dal contratto di settore Federambiente.

USB ha spiegato nel dettaglio quali sono le motivazioni delle nostre richieste, insistendo sul fatto che è ingiusto che ai soci della cooperativa vengano applicate condizioni deteriori rispetto a quelle applicate generalmente nel settore, in virtù dell'applicazione di un contratto (il coop sociali) che non è quello di riferimento per le mansioni svolte.

❗Continua sul sito!

Anche al Maria Vittoria la lotta di USB Sanità per un contratto giusto: fuori i soldi!
04/02/2025

Anche al Maria Vittoria la lotta di USB Sanità per un contratto giusto: fuori i soldi!

Indirizzo

CORSO ALESSANDRO TASSONI 37/B
Turin
10143

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando USB Piemonte pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a USB Piemonte:

Video

Condividi