29/08/2024
Dopo aver parlato del Messico e dei suoi prodotti, torniamo a casa e parliamo di 𝗚𝗥𝗔𝗣𝗣𝗔, il distillato italiano. Diciamocela tutta, la grappa è italiana, nel bene e nel male. Se è vero che il ruolo della grappa nel mondo spirits inizia a delinearsi con decisione ed autorevolezza, attirando l’attenzione degli addetti ai lavori anche e, soprattutto, in un ambito ritenuto fino a poco tempo fa difficile, come la miscelazione, nell’immaginario collettivo la grappa è difficile da bere, figuriamoci da miscelare! La grappa deve semplicemente essere conosciuta, deve essere valorizzata, contestualizzata e fatta sposare con ingredienti che la esaltino e non la coprano. Miscelare grappa cercando di coprirla non ha senso! Una grande mano a tal proposito arriva dalle nostre tradizioni, da quei sapori che si legano alla nostra cultura popolare, proprio come è capitato a Tequila e Mezcal.
Il percorso fatto dai mexican spirits, per molti versi simile, parte però da un prodotto di fatto sdoganato come immagine e qualità, ideale da consumare liscio o in una proposta drink. In tal senso la nostra grappa ha ancora tanta strada da fare!
Cosa hanno in comune i mezcaleros con i nostri nonni?
Sicuramente hanno distillato un prodotto popolare, con alambicchi spesso ancestrali e frutto di grande ingegno e spirito di adattamento, hanno lavorato una materia prima solida e difficile (vinaccia per la grappa, agave per tequila & c.)
Cosa manca ad oggi alla grappa per poter fare il famoso salto di qualità? Probabilmente non guasterebbe fare un po’ di squadra in più e darsi delle regole un po’ più chiare rispetto a quelle che sono le normative attualmente vigenti.
Ma partiamo dalla definizione: la denominazione 𝗚𝗥𝗔𝗣𝗣𝗔 è esclusivamente riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia, distillata ed elaborata in impianti ubicati sul territorio nazionale.
Quindi..la grappa è solo italiana (indicazione geografica) e ,a livello tecnico è la materia prima da cui si ricava il nostro distillato, ossia la vinaccia, a dare grandissima variabile alla produzione.
Per tantissimo tempo la vinaccia è stata definita, in maniera popolare, uno scarto della vinificazione, azione con cui si estrae dall’uva un mosto che poi da origine, una volta fermentato,al vino. Ecco, potremmo iniziare da qui, dalle definizioni base: la vinaccia è la buccia dell’uva!
La grappa è il distillato italiano che si ricava dalla buccia dell’uva!