16/04/2025
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Signor Presidente,
mi chiamo Dell'Orto Elia e parlo a nome mio, ma anche di migliaia di persone come me.
Lavoratori, non criminali.
Piccoli imprenditori, non spacciatori.
Uomini e donne che hanno costruito un’attività legale, trasparente, in un settore che fino a ieri lo Stato tollerava, e che da un giorno all’altro è stato cancellato.
Il Decreto-Legge 48/2025 ha distrutto in poche righe ciò che per molti di noi era l’unica fonte di reddito.
Io Sabato 12 aprile ho abbassato la serranda. Non perché ho fatto qualcosa di male, ma perché lo Stato me lo impone, trattandomi come un delinquente.
Senza un processo. Senza un confronto. Senza alternative.
Mi rivolgo a Lei, Presidente, come ultimo baluardo della legalità, dei diritti e del lavoro.
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. È davvero questo il modo in cui lo stiamo difendendo?
Chiedo a Lei e a chi ha ancora coscienza, di fermare questa ingiustizia.
Di sospendere questa legge f***e e restituire dignità a chi ogni giorno alza la serranda e lotta per sopravvivere.
Noi non ci arrendiamo.
Ma non possiamo resistere da soli.