Farmacia Madonna del Mare

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Noi per Voi!

Nonostante la fatica di queste settimane, noi non ci arrendiamo!! 💪
28/03/2020

Nonostante la fatica di queste settimane, noi non ci arrendiamo!! 💪

18/12/2018

Ci scusiamo, ma per un guasto tecnico della linea telefonica siamo reperibili al numero 3347944277

Dolore, pesantezza alle gambe, sensazione di gonfiore, crampi e presenza di vene varicose sono tutti sintomi e segni del...
14/05/2018

Dolore, pesantezza alle gambe, sensazione di gonfiore, crampi e presenza di vene varicose sono tutti sintomi e segni dell'insufficienza venosa, un problema che colpisce circa il 50% della popolazione adulta maschile e femminile...

Per fortuna esistono tanti attivi di origine naturale che ci aiutano e possono contribuire ad alleviare questa sintomatologia.

Abbiamo studiato 2 integratori, in base alle specifiche esigenze:
uno a base di bioflavonoidi e mirtillo, l'altro a base di Rusco, Centella, semi d'uva (quindi anche antiossidante!!), Meliloto e Ginkgo biloba...
i risultati dimostrano che questi composti presentano una marcata proprietà vasoprotettrice che si manifesta con una diminuzione della permeabilità capillare, un aumento della resistenza e un miglioramento del sistema linfatico...quindi cerchiamo di rinforzare la
parete venosa e di esercitare un'importante azione sul microcircolo particolarmente utile nelle patologie e
nei disturbi a carattere circolatorio.

Quale il più specifico per le vostre esigenze?
Vi aspettiamo in farmacia per un consulto personalizzato!

buona serata!

p.s. se ti piace condividi!!!

13/04/2018

L’esofago è una sorta di tubo che serve per far giungere gli alimenti solidi e liquidi allo stomaco Nella parte terminale dell’esofago subito sopra lo stomaco è presente un anello muscolare che rimane sempre strettamente chiuso e si apre solo per permettere il passaggio degli alimenti impedend...

Giugno: Insufficienza Venosa e Gambe PesantiL’arrivo dell’estate in moltissimi individui coincide con il ripresentarsi d...
10/06/2017

Giugno: Insufficienza Venosa e Gambe Pesanti

L’arrivo dell’estate in moltissimi individui coincide con il ripresentarsi di una sensazione di stanchezza profonda delle gambe dovuta ad un cattivo ritorno del sangue dai piedi verso il cuore.
Vediamo come prevenirla

Con i primi caldi dell’estate iniziano a farsi sentire anche i problemi legati alla circolazione delle gambe, meglio noti come insufficienza venosa, dovuti alla difficoltà di risalita del sangue dai piedi verso il cuore.

Per aiutare il flusso venoso verso l’alto siamo dotati di alcuni sistemi che si attivano grazie al movimento: in particolare piedi e muscoli del polpaccio sono il principale motore di questa p***a fisiologica, sostenuti in tale azione dalle numerose valvole presenti all’interno delle vene che impediscono al sangue, una volta raggiunta una certa altezza, di refluire verso il basso. Una scarsa attività fisica comporterà, quindi, una minore attivazione di questo meccanismo di spinta naturale, che, nel corso degli anni, condurrà ad una più rapida inefficienza delle valvole venose e ad una perdita graduale della tonicità delle pareti venose.

Durante l’estate tutti questi meccanismi compensatori sono resi meno efficienti: il caldo, infatti, determinando un aumento della vasodilatazione, comporterà la comparsa di gambe pesanti, prurito e gonfiore alle caviglie, che sono i principali sintomi dell’insufficienza venosa. Anche uno stile di vita poco salutare può contribuire ad un aggravamento di questa sintomatologia: sovrappeso, obesità, ritenzione idrica, uso di contraccettivi orali, stitichezza, fumo di sigaretta e lo svolgere una professione, che fa stare in piedi ed immobili per molte ore, sono tra le principali cause predisponenti l’insufficienza venosa.

Uno stile di vita più salutare, associato ad una integrazione di principi vegetali, può contribuire alla riduzione di questo problema.

CONSIGLI UTILI

1. Correre o Camminare in modo continuativo per almeno 30 minuti al giorno. In questo modo la contrazione del polpaccio e la compressione della pianta del piede facilitano il ritorno venoso.

2. Quando possibile, rimanere sdraiati ponendo i piedi più in alto della testa, in modo da facilitare lo scorrimento del sangue verso la testa.

3. L’immersione delle gambe in acqua fredda fino al ginocchio aumenta il tono della parete vasale e, quindi, il ritorno venoso. Ancora meglio se si può associare una camminata.

4. L’uso delle calze a compressione graduale permette a coloro che lavorano in piedi e in posizione fissa di ridurre la pesantezza e il dolore alle gambe.

5 Evitare di esporre le gambe al sole nelle ore più calde del giorno, coprendole anche con un semplice asciugamano.

lo Zenzero, oggi va tanto di moda....approfondiamolo assieme!Si chiama Zingiber officinalis, ma per gli amici è semplice...
08/02/2016

lo Zenzero, oggi va tanto di moda....
approfondiamolo assieme!
Si chiama Zingiber officinalis, ma per gli amici è semplicemente zenzero. È una delle spezie più versatili e conosciute, aggiunge il suo tipico sapore piccante a qualsiasi alimento e tisana. Un gusto invitante, tutto suo, che ricorda l’oriente. Ma oltre al sapore, ha uno straordinario numero di proprietà e mentre ci regala il suo sapore si prende anche cura della nostra salute, aiutandoci a prevenire molte malattie e rinforzando il nostro benessere psicofisico.
La droga (cioè la parte della pianta contenente i principi attivi) dello zenzero è il rizoma. Esso può essere essiccato, polverizzato e usato come spezia sui cibi. Lo zenzero secco, sulle pietanze e nelle tisane, risulta molto caldo e piccante (per alcuni può essere troppo forte).
Il rizoma fresco, invece, è molto più delicato di gusto, e scalda molto meno di quello secco, ed è quello che personalmente preferisco.
1) Stimola la digestione.
Elimina il gonfiore e l’aerofagia e placca i disturbi di stomaco come la nausea e il vomito. Quindi assumere una tisana dopo aver mangiato, ci aiuterà a digerire meglio. Inoltre, visto che è molto buona e non ha affetti negativi, possiamo berla solo per il gusto di berla anche se siamo in salute perfetta. Basta non superare il dosaggio massimo giornaliero di 2 grammi al giorno.
2) Malattia da movimento.
Lo zenzero è la soluzione giusta anche se soffrite di cinetosi, la malattia da movimento, ovvero quei disturbi che si provano talvolta dopo un viaggio in automobile, treno, nave o aereo. Bevete l’infuso o l’estratto prima di mettervi in viaggio, vedrete che vi aiuterà ad affrontare il viaggio senza problemi.
Inoltre è ottimo rimedio contro le nausee in gravidanza.
3) Infezioni gastrointestinali.
Può alleviare in modo significativo coliche, crampi e diarrea.
4) Malattie stagionali.
Stimola la circolazione cutanea, la sudorazione ed è un potente antiinfiammatorio e antibiotico, quindi ottimo contro i raffreddori, influenze, tosse, e tutte le altre malattie stagionali. Prima delle stagioni invernali, io stesso uso lo zenzero fresco tutti i giorni e più volte al dì, con notevoli effetti positivi sulle mie vie respiratorie.
5) Stimola la circolazione.
Da solo o misto ad altri stimolanti della circolazione come il ginkgo, lo zenzero tonifica i capillari e si dimostra efficace in tutti quegli stati caratterizzati da scarsa circolazione, soprattutto alla testa e agli arti (edemi).
6) Dolori artritici.
Le più recenti ricerche hanno dimostrato che il rizoma dello zenzero ha una potente azione antiinfiammatoria e antiossidante, tanto da farne una possibile alternativa all’aspirina e ai farmaci simili nella cura dei dolori artritici. In queste circostanze, poiché va assunto ad alte dosi, è necessario il parere del medico.

24/01/2016

qui Civitella di Romagna

segnaliamo a tutti coloro che ne abbiano necessità che a causa di un guasto Telecom la nostra linea telefonica classica sarà fuori uso per 24 ore circa
IN QUESTO LASSO DI TEMPO SIAMO COMUNQUE SEMPRE CONTATTABILI AL NUMERO 346.0058945
che è quello normalmente dedicato alla nostra reperibilità durante il turno
ci scusiamo per l'inconveniente ma non dipende da noi

qui Civitella, Farmacia San Michele, reparto OTTICAper qualsiasi informazione chiamateci allo 0543.983007
18/12/2015

qui Civitella, Farmacia San Michele, reparto OTTICA
per qualsiasi informazione chiamateci allo 0543.983007

vi aspettiamo questa sera!ore 20,30 presso la sala della rocca del castello di Civitella di Romagna:con la collaborazion...
09/09/2015

vi aspettiamo questa sera!
ore 20,30 presso la sala della rocca del castello di Civitella di Romagna:
con la collaborazione della Pro Loco, il patrocinio del Comune di Civitella di Romagna e a cura del comitato della Croce Rossa di Forli', siamo orgogliosi di invitarvi a questa LEZIONE INFORMATIVA SULLE MANOVRE DI DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE PEDIATRICHE

PER IL MIO DOLORE MUSCOLARE PREFERISCO UN FARMACO AD USO TOPICO PERCHE' IL MASSAGGIO MI DA' LA SENSAZIONE DI PRENDERMI A...
28/08/2014

PER IL MIO DOLORE MUSCOLARE PREFERISCO UN FARMACO AD USO TOPICO PERCHE' IL MASSAGGIO MI DA' LA SENSAZIONE DI PRENDERMI ATTIVAMENTE CURA DI ME STESSO

Voltaren Emulgel 1% Gel ha una formula indicata per combattere il dolore muscolare, infatti:
- penetra rapidamente, proprio dove serve
- agisce con un doppio effetto: combatte il dolore, contrastando l’infiammazione
- accelera il ritorno alla normale mobilità, lasciandoti libero di dedicarti a ciò che ami di più

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25/08/2014

piccolo "bignami" sui grassi!!..PER NON CRITICARLI SEMPRE E CAPIRE "IL BUONO CHE C'E'!!!"

I grassi sono necessari ma bisogna selezionarli
Nei mesi freddi, e in particolare nel periodo natalizio, aumenta il consumo di grassi, sostanze preziose ma da assumere in quantità moderate: ad alte dosi possono infatti esporre non solo all'obesità ma anche a malattie cardiovascolari e tumori.

Con l’arrivo del freddo è naturale la tendenza a mangiare più grassi, sostanze che forniscono energia in maniera molto concentrata (9 calorie per grammo, cioè più del doppio rispetto a proteine e carboidrati): d’altro canto l’assunzione di una certa quantità di questi principi alimentari è necessaria anche per il mantenimento dello stato di buona salute: i grassi apportano infatti sostanze che l’organismo non sa sintetizzare ma di cui ha bisogno come gli acidi grassi essenziali; inoltre favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili A, D, E, K e di sostanze antiossidanti come i carotenoidi.
Ma, a maggior ragione in vista del periodo natalizio, giova ricordare che l’assunzione dei grassi non deve mai essere eccessiva, come invece spesso risulta nell’alimentazione dei paesi occidentali, Italia compresa (anche se non in cima alla lista).
Un eccessivo consumo di grassi nell’alimentazione abituale costituisce invece un fattore di rischio per l’insorgenza di obesità, malattie cardiovascolari e tumori.
Le quantità di grassi presenti negli alimenti, in maniera visibile (per esempio nel prosciutto o nella bistecca) o invisibile (come nel formaggio), variano da un prodotto all’altro e vanno da valori molto bassi (intorno all’1% in svariati prodotti vegetali e in certe carni e pesci particolarmente magri) fino a valori molto alti nei condimenti: l’85% nel b***o e nella margarina e il 100% in tutti gli oli.
I vari tipi di grassi si equivalgono sul piano dell’apporto di energia, ma su quello della qualità possono essere molto diversi. Infatti varia la loro composizione chimica, e in particolare, per quanto riguarda la famiglia dei trigliceridi (che costituiscono il 90% dei grassi presenti nella dieta e nel corpo umano), il contenuto di acidi grassi. Questi possono essere, in base alla loro struttura chimica, saturi o insaturi, e in questo secondo caso monoinsaturi o polinsaturi. Quelli insaturi, inoltre, a seconda della forma che assume la molecola, possono avere struttura cosiddetta cis o trans. Tutte queste caratteristiche chimiche dei grassi possono avere effetti importanti sullo stato di nutrizione e di salute dell’uomo.


IL COLESTEROLO

Nei cibi di origine animale, e solo in questi, si trova un altro grasso, il colesterolo, contenuto soprattutto in uova, formaggi, b***o, crostacei, fegato, salumi e invece assente in frutta, verdura, cereali. Le quantità di colesterolo negli alimenti variano da 3 mg per un bicchiere di latte scremato a 180 mg in un uovo, fino agli oltre 2 grammi in 100 grammi di cervello di bovino.
Il colesterolo assunto con gli alimenti può concorrere a provocare un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. Questo avviene però in maniera molto variabile da persona a persona, e oltretutto nel nostro organismo esistono meccanismi di autoregolazione sia per le quantità di colesterolo alimentare che si assorbono, sia quelle prodotte nel corpo: più colesterolo assumiamo con gli alimenti e meno ne sintetizziamo; in generale, in ogni modo, le quantità di colesterolo prodotte dall’organismo sono in media tre volte più elevate di quelle assunte con la dieta.
Questa sostanza è presente in tutti i tessuti del corpo umano, il quale ne utilizza una certa quantità per costruire le membrane cellulari e per sintetizzare sia vari ormoni - tra cui quelli sessuali - sia gli acidi biliari, che contribuiscono all’assorbimento e alla digestione dei grassi alimentari.
Il colesterolo viene trasportato nel sangue sotto forma di due tipi di lipoproteine:
Ldl, lipoproteine a bassa densità, che trasportano il colesterolo dal fegato alle cellule del corpo;
Hdl, lipoproteine ad alta densità, che rimuovono il colesterolo in eccesso dai tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato.
Un’elevata concentrazione di colesterolo Ldl,, che crea accumulo di questo grasso sulle pareti interne delle arterie ostruendole, è un fattore di rischio per infarto e ictus, e per questo motivo si parla talvolta di colesterolo cattivo. Il colesterolo Hdl,, invece, quando è presente in elevate concentrazioni ha effetti benèfici, quindi viene spesso chiamato colesterolo buono. È consigliabile mangiare cibi che contribuiscono ad abbassare i livelli di Ldl, e a incrementare o mantenere i livelli di Hdl,. Anche l’attività fisica può essere utile a questo scopo.


COME COMPORTARSI

Considerate le caratteristiche nutrizionali e biologiche dei grassi, è bene prestare particolare cura nella loro assunzione, seguendo alcuni accorgimenti importanti.

I grassi alimentari, e soprattutto quelli insaturi, vanno utilizzati preferibilmente a crudo, perché tendono ad alterarsi facilmente per azione del calore e dell’ossigeno dell’aria, dando luogo alla formazione di composti potenzialmente dannosi. È pertanto opportuno scegliere metodi di cottura che non prevedano un eccessivo riscaldamento, e in ogni caso evitare le temperature troppo elevate e i tempi di cottura eccessivamente lunghi.
Moderare la quantità di grassi e oli per condire e cucinare; utilizzare eventualmente tegami antiaderenti, cotture al cartoccio, in forno a microonde, al vapore, eccetera.
Limitare il consumo di grassi da condimento di origine animale, come b***o, lardo, strutto, panna.
Preferire i grassi da condimento di origine vegetale, soprattutto olio extravergine d’oliva e oli di semi.
Usare i grassi da condimento preferibilmente a crudo ed evitare di riutilizzare grassi e oli già cotti.
Non eccedere nel consumo di alimenti fritti.
Mangiare spesso il pesce, sia fresco sia surgelato (2-3 volte a settimana).
Tra le carni, preferire quelle magre ed eliminare il grasso visibile.
Mangiare non più di 4 uova per settimana, distribuite nei vari giorni.
Se si consuma molto latte, scegliere preferibilmente quello scremato o parzialmente scremato, che in ogni modo mantiene il suo contenuto in calcio.
Tutti i formaggi contengono quantità elevate di grassi: scegliere quelli più magri, oppure consumarne porzioni più piccole.
Per controllare quali e quanti grassi sono contenuti negli alimenti, leggere con attenzione le etichette.


Approfondimenti

INDISPENSABILI

Gli acidi grassi essenziali

Alcuni acidi grassi polinsaturi, necessari per la crescita, lo sviluppo e il mantenimento dello stato di salute, non possono essere prodotti dall’organismo e devono quindi essere introdotti con la dieta. Sono i cosiddetti acidi grassi essenziali, e comprendono la famiglia degli omega-3 (acido linolenico e derivati, contenuti in salmone, sgombro, aringa, trota, noci, colza, semi di soia), e quella degli omega-6 (acido linoleico e derivati, presenti in semi di soia, mais, girasole, germe di grano, sesamo, noci).


TRIGLICERIDI: QUELLI DANNOSI E QUELLI BENEFICI

Trigliceridi ricchi di acidi grassi saturi. Tendono a far innalzare il livello di colesterolo nel sangue ancor più di quanto non faccia l’apporto alimentare del colesterolo stesso.
Li contengono i prodotti lattiero-caseari (formaggi, latte intero, panna, b***o), le carni grasse e i loro derivati e certi oli vegetali (olio di palma e soprattutto olio di cocco).

Trigliceridi ricchi di acidi grassi insaturi ‘cis’. Sono presenti soprattutto negli oli vegetali (di semi e di oliva) e poi in noci, nocciole, olive, pesce.
Non fanno innalzare il livello di colesterolo nel sangue.
L’olio di oliva è particolarmente ricco di acidi grassi monoinsaturi, soprattutto acido oleico, il quale presenta due vantaggi: fa diminuire il livello nel sangue del colesterolo Ldl (quello detto cattivo) – e non modifica, o addirittura fa aumentare, i livelli di Hdl, il cosiddetto colesterolo buono.
L’olio di semi è generalmente ricco di polinsaturi del tipo omega-6, efficaci anch’essi nel diminuire il livello delle Ldl nel sangue. I grassi del pesce sono ricchi di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3, capaci di far abbassare nel sangue tanto il livello dei trigliceridi quanto la capacità di aggregazione delle piastrine (e quindi il rischio di trombosi), proteggendo così l’organismo dalla possibile insorgenza di malattie cardiovascolari.
Gli acidi grassi insaturi potrebbero anche aiutare a prevenire alcune forme di tumori.

Trigliceridi ricchi di acidi grassi insaturi ‘trans’. Tendono a far innalzare il livello di colesterolo nel sangue, favorendo inoltre l’aumento del colesterolo cattivo rispetto al colesterolo buono. Sono presenti naturalmente nei prodotti ricavati dagli animali ruminanti (carni e latte) o possono formarsi durante l’idrogenazione dei grassi vegetali (il processo con cui si produce la margarina) e durante l’esposizione degli oli vegetali ad alte temperature (per esempio nel corso della frittura).


DIETA ABITUALE

Le quantità raccomandate

Le quantità di grassi che assicurano un buono stato di salute variano da persona a persona, a seconda del sesso, dell’età e dello stile di vita: una dose indicativa per l’adulto è quella che apporta dal 20-25% delle calorie complessive della dieta (per soggetti sedentari) fino a un massimo del 35% (per persone con intensa attività fisica). Così, in una dieta da 2100 calorie quelle da grassi possono variare da 420 a 700, corrispondenti a 46-78 grammi. Per i bambini di età inferiore ai 3 anni, invece, la quota di grassi alimentari nella dieta può essere più elevata.
In Italia il consumo medio è attestato sul 32%, un valore più basso rispetto a quelli di altri paesi europei: la Francia è sopra al 38%, l’Olanda poco al di sotto, la Gran Bretagna sfiora il 36%).
Per quanto riguarda la qualità dei grassi, la ripartizione suggerita è la seguente:

acidi grassi saturi non più del 7-10% delle calorie totali (in Italia l’assunzione in media è del 12%, anche in questo caso più bassa che altrove in Europa: Francia e Olanda toccano il 16%, la Germania è al 15%);
acidi grassi monoinsaturi fino al 20% delle calorie totali;
acidi grassi polinsaturi circa il 7% delle calorie totali, con un rapporto tra omega-6 e omega-3 intorno a 5:1.

21/08/2014

QUEL CHE IL SOLE HA DI BUONO...
CONSIGLI PER L'USO!
Prendiamo dal sole quel che ha di buono
Per far sì che l'esposizione solare produca effetti positivi senza quelli pericolosi legati all'azione dei raggi ultravioletti occorre non solo scegliere tempi e durata della permanenza, ma anche applicare prodotti che filtrino la radiazione.

Una rosa non senza spine. L’esposizione al sole procura benefici innegabili: favorisce la sintesi della vitamina D e della serotonina - e quindi giova tanto alle ossa quanto al buonumore - e poi contribuisce a contrastare patologie cutanee come acne, eczemi e psoriasi, oltre a conferire quel colorito che rende migliore l’aspetto. D’altra parte il sole provoca sia disturbi temporanei - come arrossamenti cutanei, vasodilatazione, disidratazione, indebolimento delle difese immunitarie, dermatiti, peggioramento di malattie cutanee tra cui la vitiligine, congiuntiviti - sia danni permanenti come cataratta, invecchiamento della pelle, rughe, macchie epidermiche e anche tumori cutanei, tra cui il pericoloso melanoma maligno.
Il problema è trovare un punto di equilibrio tra rischi e benefici, il che significa attuare un’esposizione ragionata e limitata, e proteggere la pelle e gli occhi in modo che la permanenza al sole risulti priva di inconvenienti e rischi: una serie di precauzioni alle quali devono attenersi tutti, e soprattutto coloro che abbiano pelle, occhi e capelli chiari, casi di tumori cutanei in famiglia o numerosi nei.

I RAGGI ULTRAVIOLETTI

La componente pericolosa dei raggi solari è costituita dalle radiazioni ultraviolette (uv), suddivise in tre gruppi: uv-a, uv-b e uv-c. Gli uv-c (molto nocivi) e la maggior parte degli uv-b non giungono sulla terra perché sono assorbiti, nell’atmosfera, da ozono, vapore acqueo, ossigeno e anidride carbonica. Gli uv-a passano più liberamente, e sono quelli che in massima parte arrivano sulla superficie terrestre, assieme a una piccola parte di uv-b; questi sono i principali responsabili delle scottature solari, mentre sia gli uv-b sia gli uv-a provocano invecchiamento della pelle e tumori cutanei.

LE DIFESE DELLA PELLE

La capacità di adattamento al sole è diversa da persona a persona, determinata soprattutto da caratteristiche della pelle, età, stile di vita, assunzione di farmaci, precedenti esposizioni e così via. Vari sono i meccanismi con cui la pelle si protegge dai raggi solari:

il film idrolipidico, vale a dire il sottile strato protettivo che ricopre tutto il corpo, formato da grassi (tra cui quelli prodotti dalle ghiandole sebacee) e acqua (quella della traspirazione);
lo strato corneo, quello più superficiale dell’epidermide, che sotto l’irradiazione aumenta di spessore, riflettendo uv-c e uv-b;
la melanina, cioè il pigmento che crea l’abbronzatura: è una proteina - prodotta da cellule dell’epidermide dette melanociti - che è in grado di assorbire i 2/3 degli uv-b e il 70% degli uv-a. Con il passare degli anni, questa protezione diventa sempre minore: i melanociti, infatti, diminuiscono del 10% ogni 10 anni di età.
La melanina richiede alcuni giorni per raggiungere una quantità tale da assicurare una discreta protezione, ed è per questo che l’esposizione deve procedere in maniera graduale nella prima settimana. L’abbronzatura, in ogni modo, di per sé non garantisce una protezione sufficiente, per cui difendersi dal sole resta necessario anche dopo molti giorni di esposizione.

LE PRECAUZIONI

Per ridurre le insidie del sole innanzitutto è necessario scegliere orari e durata dell’esposizione, tenendo conto di tutti fattori che rendono i raggi più e meno temibili. In particolare, quando l’indice uv è compreso tra 3 e 7, è bene indossare cappello, occhiali da sole e anche maglietta, mentre quando è da 8 in su bisogna evitare il più possibile di rimanere al sole.
Poi è importante applicare, durante l’esposizione, prodotti per la protezione, da scegliere a seconda di fattori individuali e ambientali.
I solari contengono sostanze che riflettono le radiazioni e/o le assorbono. Devono essere applicati in dosi abbondanti, con un massaggio uniforme su tutto il corpo, senza dimenticare le orecchie, la nuca, l’interno delle braccia e il dorso di mani e piedi. Il sudore e l’immersione in acqua diluiscono il solare, riducendone l’efficacia.
La scelta della tipologia di prodotto (crema, latte, spray, gel, olio o stick) dipende dalla zona di applicazione e dalle preferenze personali.
Occorre sempre ricordare che l’utilizzo di solari non consente di aumentare a dismisura i tempi di esposizione, ma serve per limitare i danni di un’esposizione ragionevole.

Approfondimenti

COME SCEGLIERE UN SOLARE

Nella scelta di un prodotto per la protezione solare vanno tenuti in considerazione innanzitutto alcuni fattori soggettivi e ambientali:

il fototipo, vale a dire la categoria che individua la risposta del soggetto all’azione dei raggi solari, a seconda della quantità e qualità della melanina contenuta nella pelle: i fototipi sono sei e si riconoscono in base a una serie di connotati;
l’età (bambini e anziani richiedono una protezione maggiore);
la durata e l’orario dell’esposizione (tra le 11 e le 15 la radiazione è al massimo di intensità);
la località in cui avviene l’esposizione al sole, e in particolare la sua altitudine (l’intensità dei raggi uv aumenta del 4% ogni 300 metri che si salgono) e la latitudine (più è vicina all’equatore più la radiazione è intensa);
condizioni climatiche come la nuvolosità (che rende meno forti i raggi) e la ventilazione (che riduce la percezione della radiazione);
la presenza di eventuali superfici che riflettano, intensificandoli, i raggi, come l’acqua, la neve, il ghiaccio e anche la sabbia;
l’esposizione legata allo svolgimento di attività all’aria aperta;
l’eventuale assunzione contemporanea di farmaci fotosensibilizzanti;
eventuali allergie al sole o patologie che possono peggiorare per effetto della radiazione solare.
Indipendentemente da tutto questo, poi, un solare deve essere:

capace di proteggere da tutti gli ultravioletti, compresi gli uv-a (lo indica il simbolo riportato a fianco); il fattore di protezione si riferisce agli uv-b, ma si raccomanda che la protezione uv-a sia almeno 1/3 di quella uv-b;
resistente all’acqua (e quindi al sudore): si indica in etichetta anche come water resistant, e significa che l’efficacia resta superiore al 50% di quella dichiarata dopo 2 immersioni in acqua di 20 minuti ciascuna; se è very water resistant o molto resistente all’acqua, l’efficacia rimane superiore al 50% dopo 4 immersioni;
facile da applicare e gradevole nella consistenza e nell’odore.
IL DECALOGO

Per evitare che i raggi nuocciano

Non esporsi al sole, all’inizio, per più di tre quarti d’ora al giorno e per più 20 minuti quando la radiazione è più intensa. Dopo i primi giorni si può prolungare progressivamente l’esposizione, senza dimenticare mai di proteggersi.
Evitare l’esposizione diretta al sole tra le 11 e le 15 (ora legale), quando l’irraggiamento solare è al massimo della sua intensità nell’arco della giornata.
Fare attenzione alle situazioni in cui aumenta l’intensità della radiazione (altitudine, presenza di superfici riflettenti come neve, ghiaccio, acqua, sabbia) o si riduce la sua percezione (cielo leggermente nuvoloso, vento fresco, eccetera).
I raggi solari non vengono schermati completamente né dalle nuvole né dall’acqua: bisogna dunque proteggersi pure con il cielo coperto, e calcolare il tempo di immersione come periodo di esposizione al sole.
Applicare i prodotti solari fin dal mattino, prima di uscire; ripetere l’applicazione ogni due ore circa, e in ogni caso dopo aver molto sudato e dopo aver fatto un bagno.
Utilizzare i prodotti per la protezione solare anche quando la pelle è già abbronzata, eventualmente riducendo gradatamente il fattore di protezione. Pure le pelli più scure hanno bisogno di essere protette: il fatto che non si arrossino non le mette al riparo dagli effetti a lungo termine dei raggi ultravioletti.
Indossare cappello e occhiali da sole con lenti omologate, in grado di filtrare gli uv-a e gli uv-b (etichetta CE). Proteggere inoltre i bambini con una maglietta, che deve essere ben asciutta: una bagnata lascerebbe passare i raggi ultravioletti.
Non esporre al sole i bambini con meno di 3 anni tra le 11 e le 17. Nelle altre ore applicare sulla loro pelle un prodotto resistente, con un alto indice di protezione.
La cute mantiene traccia di tutti i raggi ricevuti: maggiore è la quantità assorbita durante l’infanzia, maggiore il rischio di comparsa di tumori in età adulta.
Dopo aver fatto il bagno asciugarsi sempre con accuratezza: ogni gocciolina d’acqua si comporta come una piccola lente, che concentra i raggi del sole e ne potenzia quindi l’azione.
Bere molto e spesso, per contrastare la disidratazione prodotta dal sole. Particolare attenzione richiedono le persone anziane, nelle quali la sensazione della sete si riduce, e i bambini piccoli, che hanno più bisogno d’acqua e hanno un sistema di regolazione della temperatura corporea meno efficace.
Non dimenticare che il sole non si prende solo sulla spiaggia: quando si rimane all’aria aperta, anche per un lavoro in giardino o per una passeggiata, è sempre necessario attuare una protezione dal sole.
CHE COS'E' IL FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE?

Questo indice (spesso individuato con l’acronimo spf, da sun protection factor) costituisce il rapporto tra la dose minima di raggi uv che induce eritema su pelle protetta dal prodotto solare e quella che fa lo stesso su pelle non protetta.
Il fattore di protezione può essere considerato anche come percentuale di raggi uv bloccata dal sistema filtrante: un spf 2 lascia passare metà dei raggi uv e, quindi, filtra il 50% delle radiazioni.
Questo indice, però, quantifica il potere schermante di un solare che sia utilizzato nella quantità ottimale (2 mg per cm2 di cute) e in laboratorio.
In realtà di solito si applicano dosi molto minori di prodotto, cosicché spesso si dimezza o riduce di un terzo l’effettiva protezione solare, che viene poi abbassata ulteriormente dalle condizioni di utilizzo all’aperto.
Per questo è importante impiegare prodotti con spf alti e adottare molta accuratezza nell’applicazione.

LENITIVI - TRATTAMENTI DOPO LA SPIAGGIA

Dopo l’esposizione al sole è utile applicare sulla pelle prodotti in grado di reidratarla, lenirla e riparare i danni prodotti dai raggi ultravioletti, dal calore, dal sale dell’acqua marina o dal cloro di quella di piscina. I prodotti doposole, con le sostanze decongestionanti e lenitive che contengono, danno immediatamente una piacevole sensazione di freschezza.
Per protrarre nel tempo l’abbronzatura, poi, è bene applicare, una volta alla settimana, un prodotto esfoliante che rimuova le cellule morte superficiali, di colore spento; dopo ogni bagno o doccia, inoltre, si può utilizzare un prodotto idratante.
Chi, infine, non possa esporsi al sole ma non voglia rinunciare a un colorito estivo può ricorrere agli autoabbronzanti, prodotti che non modificano il contenuto di melanina, ma, legandosi con le proteine dello strato cutaneo più superficiale, colorano l’epidermide. Alcuni contengono anche filtri protettivi verso i raggi solari. Devono essere applicati, con l’ausilio di guanti, sulla pelle ben esfoliata e liscia; è importante non dimenticare alcuna zona.

Indirizzo

Via Caduti Per La Libertà 132
Cervia
48015

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:45
15:30 - 19:45
Martedì 08:30 - 12:45
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