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12/01/2025

11/01/2025

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10/01/2025

10/01/2025

10/01/2025

La scoperta dopo 20 anni di esperimenti sui “portainnesti M” selezionati dall’Università di Milano e sostenuti dalle aziende... ➤ Leggi l'articolo

10/01/2025

Report del big player del mercato del wine & spirits mondiale sui fenomeni del momento che influenzano la socializzazione ed i... ➤ Leggi l'articolo

08/01/2025

Nel cuore della Scozia è nata una mucca che potrebbe rappresentare una svolta per l’industria lattiero-casearia, finita da tempo nel mirino degli ambientalisti a causa delle altissime...

08/01/2025

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08/01/2025

06/01/2025

05/01/2025

L’anno nuovo porta con sé una svolta nel mondo enologico: il vino dealcolato è legge. Con la firma del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dello scorso 18 dicembre - che sancisce il via libera definitivo - cadono limiti, polemiche e tabù. In Italia si potrà produrre vino privato totalmente o parzialmente dell’alcol e le bevande così ottenute potranno essere chiamate “vino”.

Le novità del decreto ministeriale
Rispetto al decreto di novembre ci sono alcune significative novità. A partire dal fatto che in etichetta si potrà usare il termine “dealcolato”, e non deacolatizzato come era scritto nella bozza. “La designazione della categoria – si legge nel decreto - è accompagnata dal termine: a) “dealcolato” se il titolo alcolometrico effettivo del prodotto non è superiore a 0,5% vol., b) “parzialmente dealcolato” se il titolo alcolometrico effettivo del prodotto è superiore a 0,5% vol. ed è inferiore al titolo alcolometrico effettivo minimo della categoria che precede la dealcolazione (cioè 8,5/9%, ndr)”. Quindi questi vini avranno un tasso alcolico inferiore a 0,5% (i dealcolati) e comunque non superiore a 8,5% (i parzialmente dealcolati).

L'articolo completo di Lara Loreti è su ilGusto.it

05/01/2025

Coldiretti/Ixè: spumante e lenticchie tra i prodotti più diffusi sulle tavole, accompagnati da zamponi, cotechini, uva, pesce e frutta ➤ Leggi l'articolo

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