05/12/2013
INVIATO DA Rolando Antognoli - Vale la pena leggerlo tutto!
Il Governo ha appena commesso un atto riprovevole, meschino e violento. É così, e nessuno in buona coscienza potrá dire il contrario. Il Decreto del Ministro Saccomanni, che sancisce definitivamente l'assoggettamento delle si*****te elettroniche, parti di ricambio e ricariche a un'accisa del 58,5% (oltre a IVA e tasse ordinarie) e al regime dei monopoli é un atto degno di una dittatura e calpesta i diritti dei cittadini, i trattati comunitari, i principi sanciti dalla Costituzione, la salute pubblica e l'interesse stesso dello Stato a solo vantaggio delle multinazionali del tabacco.Per chi non lo sapesse, infatti, nonostante l'emendamento alla Legge di Stabilitá approvato dal Parlamento, che prevedeva una tassa dal 25% sulle ricariche con nicotina ed arbitrariamente depennato dal Governo, per la precisione dal ministro Franceschini, l'esecutivo ha forzato la mano e ha reintrodotto una gabella che, oltre a far lievitare insensatamente i costi di un oggetto che é stato finito "salvavita" da luminari di tutto il mondo in quanto sostituto non cancerogeno del fumo di sigaretta, avrá come diretta conseguenza la chiusura di tutte le attivitá del ramo fiorite negli ultimi anni. Lo scopo finale della norma, che non solo tassa il prodotto ma lo assoggetta per intero al regime dei monopoli al pari del tabacco, é proprio quello di escludere dal mercato i negozi specializzati che vivono oggi esclusivamente del commercio di si*****te elettroniche. Infatti, come si evince dal sito dell'AAMS, i prezzi verranno calmierati e i ricavi suddivisi con una struttura fissa così concepita:"Se consideriamo, per le si*****te, un prezzo pari a 100 avremo, con i valori arrotondati, che:58,5 verranno versate nelle casse dell' erario a titolo di accisa17 andranno, ugualmente, allo Stato per il pagamento dell' IVA10 ricompenseranno il rivenditore 14,5 costituiranno l' incasso per il produttore. Come si può evincere lo Stato interviene in modo deciso sui tabacchi lavorati penalizzandone il consumo con una tassazione che sfiora il 75% del prezzo finale".Appare da subito evidente come nessuna attivitá in Italia possa sopravvivere con un ricavo sul venduto del 10%, a maggior ragione trattando un solo tipo di prodotto come le e-cig, che tra l'altro sono un genere ancora di nicchia, proprio a causa dell'accanimento, anche mediatico, con cui se ne é voluto e se ne vuole limitare la diffusione. Con quel magro 10%, infatti, un'attività dovrebbe coprire le spese di affitto di un locale, le tasse su pubblicità, spazzatura e quant'altro, gli stipendi dei dipendenti, le utenze e, alla fine, pagare tutte le tasse sul reddito previste che, come noto, ammontano a circa il 50% dell'utile.Inoltre, sempre sul sito dell'AAMS, si puó leggere, citando: "Come si può evincere lo Stato interviene in modo deciso sui tabacchi lavorati penalizzandone il consumo con una tassazione che sfiora il 75% del prezzo finale". Da ció ne discende, se l'italiano e la logica di base non sono opinioni, che assoggettando le si*****te elettroniche alla medesima
tassazione, "... lo Stato interviene in modo deciso sulle si*****te elettroniche penalizzandone il consumo con una tassazione che sfiora il 75% del prezzo finale".Ma come? I luminari di mezzo mondo, fra cui Umberto Veronesi, sostengono che le si*****te elettroniche siano un vero e proprio "salva vita" e che, se fossero adeguatamente incentivate, potrebbero evitare 30000 (si, proprio trentamila, non tremila) decessi all'anno nella sola Italia per malattie connesse al consumo di tabacco e lo Stato che fa? "Interviene penalizzandone il consumo"! Ma allora lo si dicesse chiaro, che dobbiamo consumare, tacere, morire e nulla piú! Questo é il riguardo che i nostri politici hanno per la vita dei propri cittadini e per la Costituzione, che prevede il diritto alla Salute.Ma non basta. Non basta per nulla. Per capire quanto dolo ci possa essere dietro a questa norma che causerá, tra l'altro, la perdita di migliaia di posti di lavoro (e chi scrive licenzierá, nel proprio piccolo, circa trenta persone, oltre che uscire personalmente rovinato dalla vicenda), si analizzi anche il contenuto della disposizione. Si parla, senza pudore e a volto scoperto, di una tassa su "prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati, nonché i dispositivi, meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo". Risultato? Si stanno tassando anche batterie, cavetti di ricarica e liquidi senza nicotina, che sono in tutto e per tutto semplici aromi alimentari! Il tutto, ovviamente, é dovuto al volontario fraintendimento generato dall'uso del termine "sigaretta elettronica" per indicare qualcosa che non é nemmeno lontanamente simile ad una sigaretta. Non si possono tassare batterie al litio come quelle dei cellulari e dei notebook, dei telecomandi per l'auto e per i mouse dei computer, senza tassare anche quelle. Non si possono tassare differentemente prodotti identici fino alla composizione chimica, come un aroma per dolci Paneangeli e un liquido per si*****te elettroniche senza nicotina. O un cavetto usb venduto da Mediaword e uno venduto in un negozio di e-cig. Nessuno si rende conto che l'unico discrimine fra i prodotti é proprio quanto dichiarato dal produttore? E se da domani nei negozi di e-cig rietichettassero i liquidi e ci scrivessero "aromi alimentari" o vendessero le batterie come generiche "batterie tampone", cambiando solo la scatola esterna? Che senso ha tutto ciò? Ovviamente si tratta di domande retoriche, perché il senso giunge forte e chiaro a chi abbia un minimo di conoscenza non tanto del settore quanto del mondo. La veritá é che il Ministro non potrá dire che nessuno aveva pensato a questi dettagli, perché sono mesi che ne parlano i media, si sperticano le associazioni, protestano le case produttrici, si fanno manifestazioni e cortei. Se ne sono occupati persino le Iene. Tutti sapevano che non solo la tassa sarebbe stata iniqua e controproducente (la commissione bilancio si era espressa contro) ma anche che sarebbe stato illogico tassare cavetti e batterie.Il messaggio, quindi, é: "io lo faccio lo stesso. Sono lo Stato e faccio il c***o che voglio, e tu non puoi farci proprio nulla". Lo scopo é generare senso d'impotenza, rabbia, frustrazione, disperazione e rassegnazione nelle vittime designate, i veri obiettivi da colpire di questa normativa scellerata: i commercianti di si*****te elettroniche. Gli imprenditori, quelli che ancora scommettono sull'Italia. Dimostrando che, con un arrogante tratto di penna, si possono calpestare sogni e distruggere sacrifici di anni.E poco importa se la normativa in questione é altamente attaccabile, presenta profili d'incostituzionalità e illegittimità, é amministrativamente traballante e anche un TAR potrebbe prenderla a calci in c**o: l'importante é far scappare i pesci dallo stagno. É proprio come sfidare chi ha fatto delle si*****te elettroniche il proprio lavoro. "Dai, fai ricorso se puoi", sembra dire lo Stato, "vediamo dove arrivi e come ci arrivi. Vediamo se hai la solidità economica, le conoscenze giuridiche, la forza d'animo necessarie per farmi la guerra, sapendo che tanto, alla fine, vinco sempre io". E, in effetti, é così. Anche ammesso di vincere un ipotetico ricorso in ambito europeo, l'importante sarà ciò che avverrà nel frattempo. Prima. Da qui a gennaio. Nel frattempo le attività chiuderanno tutte, senza scampo. E una vittoria di fronte a un organo giurisdizionale non cambierebbe le
cose di una virgola. Non ci sarebbe comunque rimasto nessuno a goderne i frutti e avrebbero vinto comunque i soliti.Ma chi sono, questi soliti? I poteri forti, il denaro. Quelli che devono guadagnarci sempre e comunque, solo loro, tutto loro, e poco importa se a scapito della salute altrui. In questo caso, le multinazionali del tabacco e le farmaceutiche, oltre alla piccola lobby a rimorchio, tutta nostrana, dei tabaccai. Indovinate, infatti, qual'é la struttura di distribuzione e vendita giá pronta per ricevere un prodotto siffatto, giá organizzata a lavorare con le accise e che non deve dipendere solo dagli introiti delle e-cig per la propria sopravvivenza, vendendo nei propri locali giá una miriade di prodotti e servizi? Esatto, la rete delle tabaccherie, che peraltro non hanno interesse alcuno a dissuadere i propri clienti dal vizo del fumo, posto che le ricariche per si*****te elettroniche, per loro natura, sono ben meno redditizie. E indovinate ancora chi sta per lanciare sul mercato (anzi, ha giá lanciato in molti paesi, per la veritá) le proprie si*****te elettroniche usa e getta, di scarsa qualitá ma di basso costo, che ben si prestano ad attagliarsi alla tassa concepita dal Governo, che pare scritta apposta per loro? Esatto! Philip Morris, Reynolds e compagnia bella. E chi sará, indirettamente avvantaggiato, che potrá continuare a vendere rimedi per bronchiti, enfisemi, psicofarmaci pericolosi per dissuadere dal fumo, cerotti alla nicotina e cure anti tumorali? Le multinazionali farmaceutiche.Questo é dunque lo scenario dolosamente costruito: chiusura di tutti i negozi fisici di si*****te elettroniche dove acquistare le convenienti, riutilizzabili e performanti si*****te elettroniche ricaricabili (in grado, non sia mai, di far davvero smettere di fumare) e capillare diffusione in tutti i tabacchini di e-cig a basso costo ma usa e getta (quindi, a conti fatti, molto ma molto ma molto più costose), di infima qualitá e che diverranno cumuli di rifiuti pericolosi da smaltire. Con buona pace del libero mercato, dei posti di lavoro, dell'ambiente, della salute pubblica, degli imprenditori che si suicidano e della crescita.E questo senza parlare dei produttori di si*****te elettroniche e liquidi, un settore tutto nuovo dove abbiamo giá creato delle rinomate eccellenze italiane (siamo i piú forti al mondo, nei liquidi di ricarica), che attualmente esporta e produce e che, tra breve, andrá in rovina. Altri disoccupati, altri imprenditori rovinati, altre famiglie disperate, altre tasse che non verranno incassate. Questo tracollo coinvolgerá, ovviamente, tutto l'indotto del settore. Da chi produce gli imballi a chi vende i macchinari necessari per la fabbricazione dei liquidi. Quindi altri posti di lavoro persi, fatturati in calo, aziende in crisi.Ma sapete qual'é la parte piú divertente di tutto ciò? É che, per questa norma, lo Stato potrebbe ritrovarsi anche a pagare sanzioni comminate dalla Comunitá Europea, in quanto adottata in aperto spregio del trattato dell'Unione Europea e di quello sul Funzionamento dell'Unione Europea (articoli 30 e 31, per chi fosse interessato). Il che, ovviamente, equivale a dire che NOI cittadini dovremo pagarle.Ci sarebbe molto, molto altro da dire, ma un'idea chiunque può essersela fatta. Per i piú duri di comprendonio, ad ogni buon conto, sintetizzo: siamo di fronte a una norma arbitraria, illegittima e illogica, controproducente, che non otterrá i risultati per cui dovrebbe essere stata pensata ma l'esatto opposto e che, tassando in spregio al buon senso e a ogni criterio di ragionevolezza ed equità della pubblica amministrazione materiale elettrico e aromi alimentari con una gabella f***e, nonché appesantendone il commercio con pastoie burocratiche inestricabili, determinerá a breve in maniera volontaria la perdita del posto di lavoro per decine di migliaia di persone, causando nel mentre il rischio di sanzioni a carico dell'Italia, il tutto per avvantaggiare un pugno di multinazionali, fregandosene dei cancri della gente e degli appelli dei luminari come Veronesi.Beh, in effetti non é un riassunto molto conciso ma, a leggerlo tutto d'un fiato, fa una certa impressione, non é vero?Ma su, in alto i cuori. In fondo c'é anche di sorridere. Per esempio, leggendo la parte del decreto ministeriale che, con incredibile faccia tosta, dichiara candidamente che: "... é necessario provvedere all'adozione del citato provvedimento per la regolare distribuzione dei prodotti succedanei dei prodotti da fumo"!Noi, in realtá, stavamo bene pure senza e distribuivamo sereni, ma grazie lo stesso.Ci prende pure in giro, Saccomanni! Che burlone...La veritá, e concludo, é che lo Stato é diventato un nemico. Un prepotente avido e attaccabrighe, da cui nascondersi o cercare di difendersi alla bella e meglio. Un rapace che (e cito tutti fatti a me realmente accaduti nel corso degli ultimi 3 anni) ti crocifigge con accertamenti fiscali per il solo fatto di aver acquistato una casa normalissima con un mutuo di 25 anni, un despota che ti blocca lo stipendio a tempo indefinito se sei dipendente pubblico, un arrogante che ti punisce se decidi d'investire e fare impresa in Italia, non solo con una fiscalitá feroce ma anche con un regime come quello delle sas, capace di farti pentire di aver avuto utili e la malaugurata idea d'investirli, un vampiro che ti salassa con almeno due contravvenzioni al mese se osi usare un mezzo di locomozione privato, per il quale però pretende il pagamento di tasse d'ogni sorta, dall'acquisto al possesso al carburante, fino a quelle truffe legalizzate che sono le RCA in Italia, un usuraio che ti fa pagare caro il privilegio di mandare i tuoi figli a scuola e all'asilo, dove devono andare portandosi perfino la carta igienica da casa (e che, in ogni caso, non ti evita le ronde dei vigili che, come squali attorno a un bastimento che affonda, si aggirano a caccia di contravventori proprio al momento di andare a prendere i bambini con l'auto in seconda fila perché di parcheggio, che comunque costa 2,5 euro, non ce n'é), un bullo che, infine, se hai la perversa idea di ostinarti a voler investire nel tuo paese, creare posti di lavoro sfruttando la forza d'idee fresche, originali - che so, le si*****te elettroniche, ad esempio - é capace di... È capace di...Beh, che fa, glielo spiega lei, ministro, cos'é capace di fare, lo Stato?Ma noi terremo dritta la rotta e alti gli animi. Lavoreremo giorno e notte, faremo il nostro dovere e anche di piú. Per noi, i nostri figli e per le generazioni che verranno.