30/10/2024
Roma, 1990.
Riccardo è un adolescente come tanti altri.
Sì, è un po’ timido e introverso, ma quale adolescente è un gran ciarlone quando si parla di esternare le proprie emozioni? Soprattutto con la propria madre, un po’ invadente e soffocante.
Peccato che alla fine questa madre apprensiva, si convinca che Riccardo abbia "qualcosa", e si lasci abbindolare da uno psicologo meschino e imbroglione, alla ricerca del perfetto caso da manuale per i suoi sogni di gloria e prestigio.
E viene fuori che Riccardo, qualcosa, ce l’ha davvero.
Ha le palpitazioni per Fabio Taddei.
Quando lo vede gli sudano le mani, vuole toccarlo ma si trattiene, fa di tutto per stargli accanto, per farsi accettare.
Non sa bene cosa sia questo sentimento, non sa se sia giusto o meno provarlo.
Non conosce nemmeno le parole per descriverlo.
La troverà presto, quella parola.
Una parola pronunciata da uno psicologo, che sebbene mediocre e accecato dai soldi e dalla carriera, è pur sempre un dottore, un adulto, di cui è lecito e doveroso fidarsi: “PATOLOGIA”.
Riccardo si convince di essere malato, sbagliato, anormale. Ma fortunatamente, con l’aiuto del dottore, ne può uscire, può guarire.
Le parole, invece di costruire un dialogo sano, un ponte tra Riccardo e il mondo, questo ponte lo hanno completamente distrutto.
📚Una lettura che lascia il segno, che parla al cuore e alla mente, una narrazione profonda, capace di farci interrogare su noi stessi e sulle nostre relazioni.
Un romanzo che ci insegna che, anche quando il ponte sembra spezzarsi, ci sono sempre strade da esplorare e possibilità di ricostruzione.
Con una prosa chiara, fluida e precisa, Greta esplora temi come la perdita, la riconciliazione e il potere della vulnerabilità
✨️Ringrazio Greta per avermi dato la possibilità di leggere questa storia commovente❤️🩹
📝Recnsione completa su elibrieditoria.it 📝
#