08/12/2021
Il Ciclopico nasce ad Alatri, come evoca il suo nome. Si tratta di un vino che rimanda alle antiche mura che impressionano sempre chi le ammira, per l’aspetto eterno, inamovibile; tali da attraversare i millenni. Tornando a questo pregiato vino, i suoi genitori possiamo dire che sono Arduino Fratarcangeli e Claudia Fantini, di Ripi. Attraverso l’associazione Res Ciociaria; una rete di economia solidale, si cerca di recuperare alcune memorie storiche che potrebbero andare perdute.
Dopo anni di attività come sociologo, Fratarcangeli oggi si occupa in ambito regionale dello sviluppo economico legato anche a vigneti con grande potenziale. Dieci anni fa con degli anziani, si interessa di produzione agricola. Esplorando le radici familiari legate a piccoli appezzamenti, con delle colture che si sviluppavano nel piccolo. Insieme a degli amici agronomi, inizia una ricerca sulle varietà di semine, partendo dai grani antichi; ad esempio il fagiolone di Vallepietra.
Un po’ la stessa cosa accade nei vigneti, che talvolta le famiglie faticano a mantenere. Gli anziani non possono più assolvere a tutte le incombenze e trovare mano d’opera adeguata e competente è tutt’altro che facile. I vecchi contadini, desiderano comunque non solo raccontare, ma anche tramandare l’esperienza che si fa concreta, guardando e affidando la vigna. Gestire i terreni è fattibile, ma solo con una programmazione adeguata. Il vigneto e in zona Mole Bisleti e in Termine d’Alatri.
I vigneti di Alatri, in cui ci sono le pregiate uve, foriere di questo vino, erano poco curate da una cinquantina d’anni. “Res Ciociaria”, li ha praticamente adottati. Stiamo parlando di due belle vigne da duemila metri ciascuna. La tecnica che interessa questi filari, è quella del cordone speronato; tecnica in cui la vite si allunga sui fili.
Differente invece da quella a tendone, anche abbastanza nota e diffusa. Orbene, il “Ciclopico”, è caratterizzato da uva bianca piuttosto pregiata. Stiamo parlando di malvasia nella maggior parte, ma anche di trebbiano e poi alcuni grappoli sono autoctoni. Tuttavia, un tempo i contadini mettevano all’interno della vigna anche dell’uva da tavola; gialla dolce, moscato o anche uva cornetto. Comunque ora da circa due anni “Res Ciociaria” gestisce questi vigneti. Fratarcangeli vorrebbe con gli eredi e la cooperativa; fare un contratto di affitto per avere una garanzia di medio e lungo periodo.
Uva malvasia - Ciò per affinare tutti gli interventi necessari per la vigna, dalla potatura in poi. Infine, con cura e dedizione, l’anno scorso i vigneti hanno fruttato circa venti quintali d’uva. E’ stato fatto un contratto con una cantina di Olevano Romano; la cantina Proietti appunto, con conto di lavorazione.
Dopo circa otto mesi si finalmente il vino è imbottigliato e presentato finalmente all’interno della ben nota fiera delle cipolle di Alatri. Orbene, secondo Fratarcaneli, il “Ciclopico”, è un sicuramente di alta qualità, per via delle uve pregiate, che lo compongono, partendo dalla malvasia. E’ un vino che raggiunge i 13°, strutturato e restituisce un piacere amabile. La vigna però può migliorare molto, arrivando almeno a trenta quintali di resa. L’insieme comunque, rende il Ciclopico un vino “unico”, esclusivo e si potrebbe ottenere anche un moscato o un vino spumante.